1. Corso di sesso per principianti


    Data: 10/02/2018, Categorie: Etero Autore: Schiappa

    ... verso il computer, entrò su internet e si mise a scandagliare ogni sito web sull’argomento. Ben presto si accorse che tra forum di megalomani, pompette miracolose allunga cazzo, pseudo-bibbie scritte da pornostar in pensione non sarebbe mai riuscito nel suo intento.Stava già per abbandonare tutto e rassegnarsi all’inevitabilità della fine di ogni sua relazione quando si ricordò di un servizio televisivo delle Iene sul tema dei gigolò. Ed è lì che gli venne una folle idea: “perché non pagare uno di questi ‘accompagnatori’ per farmi insegnare tutto sul tema?”. Aveva appena iniziato a sfregarsi le mani al pensiero di potersi così vendicare di tutte le corna che subito la razionalità lo fermava con le domande: “ma io dove lo trovo un prostituto che mi dia una mano? e se poi mi frega i soldi e non mi insegna niente? e se...”, scosse la testa violentemente, “ormai è deciso! Non ho nessuna altra possibilità. Domani mi metterò alla ricerca ma ora è tardi, meglio dormire”.Crollò in un sonno profondo ma pieno di sogni inquietanti e sospetti. Sognò la sua ragazza, Valentina, che tornava a bussare alla sua porta esibendo l’uomo col quale lo aveva tradito. Sognò di scoparla e sentendola ...
    ... godere di insultarla fino a farle raggiungere l’orgasmo tanto agognato.Il giorno dopo tornato da lavoro cercò su internet e sul giornale locale annunci. Dopo aver scartato un’infinità di proposte omosessuali trovò l’uomo giusto “Giovane bruno offre a domicilio il suo servizio come ‘massaggiatore’ solo per signore e signorine insoddisfatte per l’incapacità di ‘massaggiare’ dei propri uomini”. Lo scelse per l’arroganza e lo sfottò di un messaggio del genere.Chiamò fingendosi il segretario di una donna in affari. Per tutta risposta si sentì chiudere il telefono in faccia dopo la laconica frase “lavoro solo con donne, mi dispiace”. Ritelefonò ma questa volta disse subito: “non sono gay, ti pago il doppio del tuo onorario e voglio solo parlare”. “Ma sei un giornalista?” chiese quello. “Una specie... voglio solo parlare con te del tuo lavoro, di quello che fai e di come lo fai”, disse Mario, sforzandosi di mantenere il controllo della situazione. “Senti io non voglio guai, né che mi rovini la piazza...”, diceva quello quando Mario lo interruppe “niente di tutto questo, solo parlare e ti ripeto che ti pagherò bene”.Si accordarono per incontrarsi in un locale del centro il mercoledì. 
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