Donatella cap.3
Data: 13/02/2018,
Categorie:
Feticismo
Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti
... Non ha nessun senso. Adesso scendi dalla macchina e chiudiamo questa storia. Ok?”. Gabriella rimase in silenzio. Guardò davanti a sé per almeno venti secondi e prima che ricominciassi a parlare, parlò invece lei. “Guardare mi ha sempre eccitata. Dieci anni fa li avevo visti, lei e mio padre, ma era un livello decisamente più basso. Nonostante ciò mi ero soffermata a guardarli ed ascoltarli per diverse notti, mentre mio fratello dormiva come un ghiro, mi mettevo dietro alla loro porta. Questo desiderio non mi ha più lasciata. L'ho già fatto anche con altre persone, anche con amici. È incredibilmente eccitante. Mentre vi ho guardato ho avuto tre orgasmi e sono stati uno migliore dell'altro. Il fatto che sia mia madre rende il tutto ancora più eccitante e poi c'è il fatto che si tratti di un rapporto extra coniugale segreto. Yuppi, direi! Tu dimmi adesso, visto che facendo due chiacchiere con mia mamma e tua moglie potrei far crollare questo castello così ben edificato, perché dovrei scendere dalla macchina e concludere questa storia?!?!?!”. Devo ammettere che messa in quei termini, la sua posizione non faceva una piega. Al suo posto avrei fatto lo stesso. Ero decisamente incastrato. “Adesso scendi comunque, prima che ci veda qualcuno e sospetti qualcosa”, le dissi. Volevo allontanarmi da quella ragazza e dai pensieri che mi generava. “Ok. Scendo. Per questa settimana facciamo come la precedente, ma per la prossima bisogna pensare a qualcosa d'altro. Un'altra location, per ...
... esempio. Adesso vado, ciao”. Poi aprì la portiera e scese. Io rimasi a bocca aperta. Il giorno successivo, mercoledì, accadde più o meno ciò che era accaduto la settimana precedente. Donatella si era lanciata cominciando a scambiarci effusioni sul divano ed in una situazione normale saremmo certamente andati avanti in quella stanza, ma sapendo che poi sarebbe arrivata Gabriella, le chiesi di andare in camera. “Non ti va di restare qui?”, mi chiese poggiandomi la mano sulla patta e stringendo la mia erezione. “Certo che mi andrebbe, ma per quello che voglio farti preferisco il lettone!”, le risposi. L'avrei scopata volentieri sul divano, ma dovevamo per forza cambiare stanza. Ella allora si alzò, mi prese per mano e mi guidò fino alla camera da letto. Si era già denudata ed era rimasta con delle autoreggenti color carne, l'intimo e della scarpe basse, aperte davanti. La feci sdraiare in modo che il suo sguardo non fosse rivolto verso l'ingresso, poi mi spogliai anch'io. “Che vuoi farmi?”, mi chiese maliziosa. “Godere, ovviamente”. “Più che tua moglie?”. “Beh, mi sembra chiaro”, le risposi con certezza. Quella era una domanda che mi faceva spesso, mentre io che di natura ero più sicuro di me stesso, difficilmente facevo paragoni o mi prestavo a farne. Quello che le interessava o che le piaceva sentirmi dire era che con lei mi divertivo più che non con Carla. Non aveva una gelosia possessiva, nel senso che non mi chiedeva di non avere rapporti con mia moglie. Voleva solo che quelli ...