1. E se avessi avuto il telefonino?


    Data: 14/02/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Vampir2

    Era il 1983 ed ero militare a La Spezia, ero solito uscire in libera uscita da solo, non tanto perché sono un ragazzo introverso, ma in quanto uscire in gruppo mi ha sempre annoiato. In uno di quei noiosi pomeriggi, decisi di rientrare prima dell’orario a noi concesso, tanto il giorno dopo sarei andato a casa beneficiando di un permesso di 48 ore. Ero a circa trecento metri dal portone di entrata della caserma quando da una macchina che mi passava accanto, il conducente mi lanciò uno sguardo di quelli che si fanno quando vuoi fare colpo su qualcuno. Rallento il passo mentre lui prosegue nella direzione opposta, perdo tempo accendendo una sigaretta sicuro che sarebbe tornato. Infatti dopo qualche secondo si avvicina ed affacciandosi dal finestrino mi rivolge una di quelle frasi banalissime del primo approccio. - Lo sai che mi piaci quando cammini e come accendi la sigaretta? Mi fa! - Esagerato! L’accendo come tutti! –risposi. - Ti va di bere qualcosa assieme? - Rispondo di si-indicando un bar proprio lì vicino- Ordinammo due chinotti (non era ancora arrivata la moda del vino) e ci presentammo. Era più grande di me di circa 10 anni, più basso di una decina di centimetri e molto simpatico, si occupava di arte in un paese della Lombardia e ci si poteva parlare di tutto. Aveva casa a Lerici e ci veniva ogni tanto, mi disse che mi avrebbe presentato una sua amica alla quale sicuramente sarei piaciuto, etc. ,etc. Poi mi invitò a continuare la nostra conversazione in macchina. Dissi ...
    ... che andava bene, ma che non avevo molto tempo perché entro un’ora sarei dovuto rientrare. Mise in moto e direzionò la macchina verso le colline. Durante quel piccolo tratto di strada mi confidò di essere bisex e che gli avrebbe fatto piacere invitarmi per il giorno successivo a casa sua. Risposi che ci sarei andato volentieri ma che il giorno successivo sarei tornato a casa in licenza. Si fermò in uno spiazzo isolato ed iniziò a toccarmi sulle parti intime, non mi opposi perché a quei tempi ero sempre eccitato ed un “servizio” di bocca anche se fatto da un uomo avrebbe calmato i miei bollori per un po’. Dissi però che dovevo scendere a fare pipì e così feci, rientrai con i pantaloni ancora slacciati. Il fatto che avessi fatto pipì e che qualche goccia poteva ancora essere presente non gli fece proprio piacere e lo esternò, ma questo non lo fermò dal tirarmelo fuori ed iniziare a succhiarlo. Rimase colpito dalle mie dimensioni e si complimentò confidandomi che il suo pene era un po’ più piccolo. Quel suo “essere pulito” mi rassicurò, quindi ad occhi chiusi mi lasciai andare sotto i colpi della sua lingua, al suo su e giù della bocca, al suo accarezzarmi con la mano i genitali, al suo movimento di mano, al suo succhiare. Mentre godevo di quelle attenzioni, venni preso dalla voglia di ricambiarlo cercando il suo pene. Per facilitarmi l’operazione liberò il suo pene e mi ritrovai per la prima volta con il cazzo di un altro in mano. Lo trovai caldo e durissimo piacevole al tatto, ...
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