E se avessi avuto il telefonino?
Data: 14/02/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Vampir2
... più piccolo del mio ma non piccolissimo, ma mi limitai solo a stringerlo nella mano, anche per via della posizione non proprio agevole. Comunque il contatto con un cazzo estraneo aumentò il mio godimento e non ci misi molto ad esplodere tutto il mio liquido nella bocca del mio nuovo amico. Liquido che provvide a bere tutto. Appena avuto l’orgasmo, svanì tutta la mia eccitazione e con essa la voglia di contatto con il cazzo del mio nuovo “amico”. Lui rimase un po’ deluso dal mio comportamento, aspettando magari di essere ricambiato, e continuò a masturbarsi da solo fino a sborrare su un fazzolettino. Essendo arrivata l’ora del rientro, mise in moto e mi riaccompagnò in caserma. Durante il tragitto mi ribadì che gli era piaciuto e mi ringraziò anche per avergli toccato il pene, cosa che gli piacque molto. Si dispiacque invece per non potermi vedere il giorno successivo. Io invece non vedevo l’ora di rientrare in caserma, mi sentivo sporco e non vedevo l’ora di lavarmi le mani. Arrivato in caserma mi diressi subito in bagno per sciacquarmi e soprattutto per lavarmi le mani, sembravano non dovessero essere pulirsi mai, annusandole continuavano a sapere di cazzo e questo mi faceva stare male. Il ragazzo che vedevo allo specchio mi faceva schifo , continuavo a non perdonarmi di aver toccato un altro. Questo stato d’animo durò fino all’ora di addormentarmi, quando stranamente ...
... quella vergogna svanì lasciando di nuovo posto all’eccitazione ed a liberare la fantasia. Fantasticavo nuovamente di incontrare il tizio, magari andare a casa sua ed una volta fatta la doccia mi sarebbe piaciuto sdraiarmi con lui e magari fare anche sesso, pensavo a come sarebbe stato farlo godere con la bocca, ma i miei pensieri non si fermarono là, avevo una strana voglia… farmi inculare, di sentirlo dentro. Per addormentarmi dovetti masturbarmi. Mi svegliai il giorno successivo ancora con quegli strani desideri, che solo il pensiero di tornare a casa contribuì a sopprimere. Ero pronto a ritirare il mio permesso, quando per un motivo che ora non ricordo questi veniva spostato di ventiquattro ore. Iniziai a sperare di incontrare il mio amico e magari anche di mettere in pratica i pensieri della notte precedente e così arrivai fino all’ora della libera uscita. Purtroppo non avevo il suo numero di telefono (allora non vi erano ancora i telefonini) e non sapevo come rintracciarlo. Andai in autobus fino a Clerici sperando di incontrarlo in spiaggia ma niente. Ritornai a La Spezia e camminai per ora lungo il viale dove ci eravamo incontrati fino a tarda sera ma niente. Tornai in caserma stremato e triste per il mancato incontro, poi il giorno successivo partii per casa. Non vidi mai più quell’uomo. Chissà come sarebbe andata a finire se avessero già inventato i telefonini!!