Turbamenti
Data: 02/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu
Ripercorro quell’esperienza tanto importante per la mia vita.Alle soglia dei 18 anni ero una ragazza vissuta in una famiglia molto tradizionale, con genitori buoni ma severi, scuola cattoliche, impegnata in parrocchia. Cominciavo a mostrare insofferenza per le regole comportamentali che percepivo imposte e ad apprezzare ciò che si distaccava da quello che era stato fino ad allora il mio mondo. Forse per una sorta di ribellione o per la carica ormonale che iniziava a farsi sentireIniziai a frequentare una compagnia di giovani abbastanza diversa dal cliché a cui ero abituata. Trascorrevamo insieme il week end fra una pizza , un film, serate ai pub. La domenica era dedicata soprattutto a piccole gite. Niente di esaltante, anzi spesso la noia faceva capolino. Si respirava un clima trasgressivo per i miei canoni di ragazza di Azione Cattolica e questo, per reazione mi intrigava. Girava qualche spinello e una volta mi era stato offerto, ma lo avevo rifiutato.Roberto, che noi chiamavamo Bob, era un po’ il leader della compagnia. Magro, capelli lunghi, alle spalle, universitario di scienze politiche con scarsa propensione all’impegno, che amava darsi arie da rivoluzionario. Suonava la chitarra discretamente. Tutte noi, del gruppo eravamo affascinate e aspiravamo ad essere la ragazza del leader. Roberto ne approfittava. Era possessore di una 2 Cv, che gli consentiva una certa libertà di movimento. Lo idealizzavo, e sognavo si innamorasse di me. Tendevo però a mantenere le distanze, ...
... forse per timidezza. Questa mia ritrosia lo incapricciò nell’idea di conquistarmi a tutti i costi.Il corteggiamento si fece serrato ed io ne ero lusingata. Qualche bacio, qualche toccamento, tutto si limitava a questo. A me bastava, a lui no.Finalmente mi propose di passare la domenica pomeriggio insieme al mare dove aveva a disposizione un appartamento. Accettai. Non pensavo ad altro, gioia, timori, curiosità, si mescolavano in calderone di emozioni.Finalmente arriva il giorno. Con una scusa non ci ritroviamo all’appuntamento con il resto del gruppo e via con la sua 2Cv verso il mare in un uggioso pomeriggio di novembre. Il cielo era plumbeo solcato da nuvole scure che correvano veloci, gravide di pioggia.Arriviamo al l’appartamento di proprietà di una zia di cui Bob aveva una copia delle chiavi. Entriamo. La temperatura è freddina e l’aria sa di chiuso. Vengo condotta in una stanza da letto semplicemente arredata. Sono un po’ spaventata ma soprattutto turbata e confusa, “Perché son qui, forse sto sbagliando”. Per il disagio e non certo per il per il caldo, sto sudando. Le mie fantasie, i miei sogni romantici sul sesso stavano per essere sostituiti da fatti, esperienze. Temo che la realtà possa rivelarsi meno attraente rispetto a ciò di cui fantasticavo. Robert0, forte della sua esperienza è più disinvolto. Mi bacia in bocca e intanto inizia a spogliarmi: rimango con solo la biancheria e con le calze. Si tratta di una situazione assolutamente inedita e il mio senso del pudore ...