Puttanella lesbica per una notte sola
Data: 18/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: lucciolaluce
il contenuto potrebbe risultare forte. La vidi non appena entrai nel bar. Capii subito che aveva appena fatto coming out dal modo in cui si guardava intorno e dal modo in cui guardava le altre lesbiche. Da una parte sembrava così timida…ma il suo abbigliamento diceva il contrario: indossava un vestito aderente con una cerniera che partiva dal petto e arrivava fino alla fine della gonna, sulle cosce. Autoreggenti nere, e tacco 12. Tutto ciò racchiudeva un corpo da favola. Il desiderio di sentirla gemere mi fece rabbrividire, e mi colpì una fitta al ventre. Mi avvicinai al bancone dove lei era seduta, attaccai bottone e le pagai da bere per tutta la sera – ma non troppo. Avevo in mente qualcosa di speciale… e lei ci stava, eccome. Mi disse di essere single da parecchio tempo – aveva lasciato il suo storico ragazzo non appena capito e accettato di essere gay. Era in vacanza dalla madre, ma quella sera lei era uscita, così lo aveva fatto anche Tessa (così si chiamava quell’angelo). Le chiesi se volesse venire a casa mia, e lei accettò. La portai via da quel bar più in fretta che potevo. Non appena entrammo in casa la spinsi contro il muro e la baciai. Salimmo a fatica in camera da letto, e quando mi richiusi la porta alle spalle, lei capì ciò che volevo farle. Mi guardò spaventata, e poi osservò tutti i giocattoli racchiusi in quella stanza – era finita nella stanza di una Dominatrice. Non fece in tempo a parlare, che io la spinsi di nuovo contro il muro, riprendendo a ...
... baciarla, mentre armeggiavo con la cerniera del vestito, fino ad aprirlo completamente. Feci un passo indietro, ammirando quel corpo spettacolare. Il seno straripava dal reggiseno di pizzo, e riuscivo a intravedere la sua figa attraverso le mutandine. - Togliti tutto, da brava. – le dissi, accarezzandole dolcemente un fianco. Lei scosse la testa – n-no, i-io…! – smise di parlare quando le arrivò un mio schiaffo sulla guancia. - Non ti ho detto di parlare, puttanella. Ti ho detto di toglierti i vestiti. – Molto più docilmente e con le lacrime agli occhi si tolse il vestito ormai aperto e il reggiseno, ma rimase con le mutandine, le calze e le scarpe. Decisi che per il momento mi bastava. Mi avvicinai e la baciai ancora, per poi scendere e iniziare a giocare con il suo seno. Le morsi un capezzolo mentre con le dita stringevo l’altro, e subito un lieve gemito mi arrivò alle orecchie, nonostante venne soffocato subito. Mi rialzai, sogghignando – tutto questo ti piace, ti piace essere trattata da troia, non è vero? Vediamo se ho ragione. Infilai una mano nelle sue mutandine, e le sfiorai la figa, vedendola sussultare. Stava già iniziando a bagnarsi… Con l’altra mano le presi i capelli e li tirai con violenza, avvicinandomi al suo orecchio e sussurrando. - Per stasera sarai la mia puttana. Lo voglio io e lo vuoi anche tu, lo sappiamo entrambe. Dimmi di sì. Dì che vuoi essere la mia puttana. – nel mentre, la sentivo ansimare ogni volta che le toccavo il clitoride. Dopo poco annuì, ma io le ...