Puttanella lesbica per una notte sola
Data: 18/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: lucciolaluce
... strinsi il clitoride tra due dita, e lei gridò. - Parla, troietta. - I-io… ah… voglio… v-voglio essere la t-tua… ah! Voglio essere la tua puttana! Risi, soddisfatta, e la lasciai andare, andando a sedermi su una poltrona e incrociando le gambe – indossavo un corsetto di pizzo rosso, con una minigonna nera e degli stivali di pelle nera alti fino alla coscia, chiusi da laccetti incrociati. - Ora vieni qui a quattro zampe e strofina la figa sul mio stivale, come fanno le cagnette in calore come te. Lei esitò, ma dopo qualche attimo si mise a quattro zampe e si avvicinò, sistemandosi un po’ a fatica sulla mia gamba incrociata. Aggrappandosi ai braccioli della poltrona iniziò lentamente a sfregare la sua figa bagnata contro i laccetti di cuoio dello stivale, gemendo ogni volta, e andando sempre più veloce. L’espressione sul suo viso era paradisiaca – la sua mente ed il suo corpo avevano già accettato quella sottomissione al piacere. La fermai prima che potesse venire, e la portai sul letto al centro della stanza. Prima le legai le braccia, verso l’alto, esponendo così i capezzoli duri come marmo. Poi le tolsi le mutandine fradicie, ammirando il suo corpo quasi completamente libero, e le legai le caviglie. Non poteva più muoversi. Mi guardava ansimando, come aspettando di vedere cosa sarebbe successo dopo. Le sorrisi, e presi una gag ball che prima le infilai nella figa, e poi gliela feci indossare. - Senti il tuo sapore, troia. Senti quanto sei già bagnata. Poi assaggerai anche ...
... il mio, di sapore. Con un frustino a più code iniziai ad accarezzarle le tette, il ventre, la figa. Sicura che non se lo aspettasse, la frustai su un capezzolo, e lei gridò. Un’altra frustata, sull’altro capezzolo. Un’altra ancora, stavolta sul clitoride. Si agitava, ma mugolava per il dolore e il piacere insieme. - Questo è quello che si meritano le cagnette cattive come te. Abbassai il frustino e provai ad infilarle dentro due dita – ci passavano eccome. Aveva la figa sfondata, la troietta… poco a poco, in mezzo ai suoi mugolii, arrivai ad infilarle con piacere tutta la mano, muovendola senza riguardo. Con l’altra mano le tolsi la gag ball, per sentirla urlare, e così fu. - T-ti prego, m-mi fai… AH! M-mi fai male! AH, sì! O-oddio…! Era bello, vederla tentare di resistere. Sempre con scarsi risultati. - Il tuo ragazzo ti ha scopata per bene, eh? Mi fa eccitare sentirti così slabbrata… Tirai fuori la mano ormai fradicia dei suoi umori, e gliela feci leccare tutta. Poi mi tolsi il perizoma e mi sistemai sopra di lei, sopra la sua faccia, aggrappandomi alla testiera del letto per non cadere. - Leccami la figa fino a farmi venire. Vediamo se puoi essere una brava cagnetta. Non se lo fece ripetere due volte, e iniziò a leccarmi le piccole labbra, penetrandomi con la punta della lingua e succhiandomi il clitoride. Ben presto chiusi gli occhi, prendendo a muovermi sopra di lei e gemendo. - Oh sì, cazzo… sì, cazzo se sei brava… penetrami, AH! Succhiamela puttana, SUCCHIAMELA! Venni, ...