1. La principessa sul pisello


    Data: 02/09/2017, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    Da più di due secoli non avevamo un trono, ma eravamo comunque una famiglia reale, sebbene riconosciuta come non più regnante. Mio padre, Carlo, morì nel 1967, lasciando a me il titolo di re. Allora avevo solo 5 anni e avevo una sorella, Emma, di 4 anni. Crescemmo con mamma, ma lei si risposò presto con un conte bavarese quando capì che non avrebbe ereditato nulla (sono io l'unico erede, anche se mia sorella era erede di nostra nonna) e sparì dalla circolazione. Restammo soli con una zia, sorella di papà. Lei abitava però in un'altra ala del palazzo di famiglia. Nel 1985 mi sposai con Emily, terza figlia dell'erede al trono di ………… Da lei ebbi due figli: Carlo nel 1986 e Carola nel 1987. Ma quello che sto per raccontarvi successe prima, molto prima. Era il 1981, avevo diciannove anni e a farne le spese era mia zia. La esasperavo a tal punto che non perdeva occasione di minacciarmi di mandarmi in collegio in Svizzera, anziché la costosa scuola privata a cui andavo. E aveva anche ragione: imbrattavo sempre la sua biancheria intima, perché era l'unica cosa che allora mi faceva eccitare. La spiavo quando era in bagno o in camera sua. Insomma cose così. Poi un giorno Emma mi scoprì. — Che stai facendo? — chiese. — Nulla, vattene. Lasciami solo — che stavo ancora masturbandomi con le mutandine della zia. — Perché respiri così? Stai male? — chiese ancora. — Ho detto di andartene! Per nulla intimorita, si avvicinò al mio letto. Si sedette accanto a me. — Dai fa vedere cosa stai ...
    ... facendo… — Ma insomma! Ho detto di no. Sei poco più di una bambina. Non puoi sapere queste cose. — Io so cosa stai facendo. Ti stai toccando il pisello… — Cosa ne sai tu di quello che faccio io? E comunque non sono cose che ti riguardano. Lasciami solo, adesso. — E dai… lasciami guardare. Non lo dico a nessuno. Giuro. — Oh, fa come vuoi — ormai esasperato, perché stavo per venire. Tolsi quello che stavo usando per coprirmi, e mi lasciai guardare da mia sorella, mentre venivo nelle mutandine della zia. — Ecco. Sei contenta, ora? — Mi fai vedere quella cosa che ti è uscita dal pisello? — quando notò che quello che avevo in mano era sporco. Le mostrai le mutandine della zia, sporche del mio sperma. — Sai Andrea, a scuola ci hanno spiegato come è fatto un corpo umano, ma non sono scesi nel dettaglio. Ho guardato sull'enciclopedia, ma anche lì non è che spieghino tutto nei particolari. INTERNET NON ESISTEVA ANCORA… — Adesso fammi andare a lavare, che è tutto appiccicoso. — Posso venire con te? A guardarti? Uffa! — E sia! Ma non farti beccare, eh? Se lo viene a sapere la zia siamo fritti. Andammo in bagno. Aprii il rubinetto del bidet e, aspettando che l'acqua si scaldasse, sciacquai le mutandine della zia, prima di buttarle nel cesto della biancheria sporca. Poi mi levai i pantaloni e le mutande. Emma si sedette sul bordo della vasca e mi osservò mentre mi lavavo. — Andrea… credi che io mi sposerò un giorno? — Che domande! Certo che ti sposerai! Sei una principessa, no? Chi non ...
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