Sogno o realtà?
Data: 19/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: wolverine72
Eccomi qui.
E' un tardo pomeriggio d'inverno, di quelli in cui cala presto l'oscurità e io sono seduto al buio sulla mia poltrona preferita. C'è una penombra veramente minima, dovuta alle luci dei lampioni, che filtrano da fuori e io sono completamente nudo.
Queste sono state le sue precise indicazioni, d'altronde la fantasia da realizzare è la sua e io sono ben lieto di aiutarla. Lei è una bella donna, quarantenne dalle forme generose, non esattamente il mio tipo, ma riesce ad eccitarmi come poche hanno fatto finora.
Suona il campanello. Mi alzo di scatto, vado ad aprire ed aspetto dietro la porta socchiusa. Il freddo che arriva da fuori mi provoca subito un brivido, ma l'eccitazione per quello che sta per succedere lo smorza in un attimo. Il mio cazzo, già duro, svetta nell'oscurità.
Sento i tacchi di lei che salgono le scale, lentamente. Arriva sul pianerottolo, spinge la porta ed entra. Grazie alla luce delle scale, posso vedere che indossa un impermeabile. Si sta chiedendo dove sono, ma è solo un attimo, perché con un gesto improvviso chiudo la porta alle sue spalle.
I miei occhi sono già abituati al buio, i suoi no. Ha un sussulto sentendo le mie mani che, da dietro, le slacciano la cintura dell'impermeabile, il quale cade a terra. Inizio ad accarezzare il suo corpo ed è facile constatare che sotto l'impermeabile non ha messo niente.
Solo calze a rete e tacchi alti.
Rimane lì, in piedi con le braccia lungo i fianchi, con atteggiamento arrendevole. ...
... Inizia ad ansimare, le stringo forte i seni grandi. Il mio corpo è completamente aderente al suo. Sicuramente sente il mio cazzo durissimo tra il solco delle natiche.
Inizio a spingerla. Al buio la guido attraverso l'ingresso. Entriamo in salotto e incontriamo il tavolo quadrato al centro della stanza. Ho preventivamente fatto spazio spostando le sedie.
Lei appoggia le mani sul tavolo, come a volersi fermare in quella posizione. In modo autoritario, le prendo una mano e gliela porto dietro la schiena, con l'altra mano le spingo giù la testa e la piego a 90 gradi.
Il tavolo è freddo, ma non importa. In quella posizione, grazie ai tacchi, il suo sedere è bello alto ed esposto. Mi bagno abbondantemente le dita della mano libera con la saliva e le faccio scorrere tra le sue cosce. Arrivo al buco del culo ed inizio a farmi strada con il dito medio. Lei geme.
Sto molto attento a non toccarle la figa, sarà sicuramente bagnatissima, ma non ci deve essere nessuna gratificazione ne preparazione di altro tipo. Pochi secondi e il mio dito, scorre completamente nel suo culo.
Mi bagno di nuovo le dita e mi inumidisco la cappella. Mi fa quasi male dal tanto che è gonfia. La punto contro il suo ano ed inizio a spingere. Non mi fermo, non aspetto che lei si adatti. Emette qualche lamento, ma non si può più tirare indietro. Lo ha voluto lei.
Mi aveva chiesto di essere inculata senza tanti preamboli. Sì, questa era la sua fantasia. Presa e inculata senza pietà. Anche di fronte ...