Treno Regionale 1256
Data: 02/09/2017,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Autore: keplero, Fonte: RaccontiMilu
Treno Regionale 1256Alla fine di una stressante mattinata di lavoro mi precipitavo sotto il caldo sole settembrino verso la stazione per prendere, come sempre al volo ed in ritardo, il tremendo regionale 1256 che mi portava a destinazione.Ripresomi dallo scatto e dallo sforzo atletico mi accomodavo in un accogliente - si fa per dire - scompartimento in una carrozza deserta e tranquilla, giusto per potermi rilassare e riposare un pochino.Dopo alcuni minuti, lasciata la stazione di partenza, scorsi in fondo al corridoio una splendida creatura femminile che camminava sicura e altezzosa proprio nella mia direzione.Cominciai allora insistentemente a rivolgere le mie suppliche a Dio, Buddha e Visnu’ed a tutte le divinità conosciute affinchè la ragazza entrasse giusto nel mio scompartimento deserto a farmi un po’ di compagnia.Ebbene qualcuno lassù ( o laggiu’) diede ascolto alle mie preci tanto che la giovane si avvicinò alla porta e si accomodò proprio di fronte a me.Era una bella ragazza, non c’è che dire, di circa 1 metro e 70 di altezza, con una testa riccia, castana chiara e sbarazzina e due occhioni verdi da gatta.I miei sguardi si concentrarono subito sulla sua figura attendendo trepidante il momento della “seduta” e del conseguente accavallamento delle gambe.La scrutavo insistentemente, fissando al rallenty quei momenti con il porco intento - cosi’ come successo per la verità altre volte - di stivare nella memoria quei ricordi da utilizzare nei momenti di solitudine.La ...
... ricciolina si sedette accavallando un paio di lunghe gambe da cerbiatto, ben tornite ed abbronzate, proprio di fronte a me.Il suo abbigliamento era essenziale, non vistoso ma molto provocante nella sua semplicità.Vestiva infatti un vestito di cotone leggero verde militare, un palmo sopra il ginocchio, leggermente scollato davanti, dal quale facevano capolino un bel paio di seni intrappolati parzialmente in una canottierina color beige.Ai piedi la ragazza calzava un paio di stivaletti color sabbia leggermente ampi dai quali si riusciva ad intravedere le caviglie sottili.I miei sguardi si facevano vieppiu’ sempre insistenti soprattutto quando la mia dirimpettaia, immersa nella lettura di un libro di Kahil Gibran, spostava le belle gambe ora a destra ora a sinistra facendo inavvertitamente sollevare la veste sino a metà coscia.Inutile dire che ero assai eccitato dalla situazione, allorquando la ragazza per raccogliere il cellulare caduto in terra divaricò le gambe facendomi intravedere l’inguine abbronzato velato da un mini slip - probabilmente di microfibra - nero .Rimasi fermo imbambolato a fissare per un lungo secondo le belle cosce della mia compagna di viaggio, immaginando scene di sesso selvaggio, allorquando venni fulminato dallo sguardo di lei che mi fece istintivamente girare il volto imbarazzato dall’altra parte.Per distogliermi dai cattivi pensieri e per non urtare la sensibilità della donna mi misi stancamente e svogliatamente a leggere le carte di lavoro che avevo con ...