Quotidianità
Data: 20/02/2018,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Altro,
Autore: severo24
Torno a casa dopo una lunga giornata di lavoro, sono le otto di una calda serata estiva.Apro la porta appoggiando le chiavi sulla mensola e tu accorri dalla cucina indossando solo un grembiule, come sai che mi piace.Mi salti addosso per darmi un bacio, ti sollevo delicatamente, ma con decisione e ricambio il tuo bacio. Una serie di baci prima rapidi e superficiali�sulle labbra, sul collo, insomma. ovunque.Con il passare del tempo la foga e il trasporto del bacio aumentano fino ad arrivare a mordicchiarti le labbra, fino a farti mugolare dal dolore. Nel frattempo la mia mano si muove veloce, leggera e fugace sulla pelle bollente, percorrendo la spina dorsale, fino alle chiappe. Arrivato a destinazione strizzo forza una chiappa. Subito dopo inizio a schiaffeggiarti, quindici sculacciate forti e ben piazzate. Durante la giornata, infatti, non eri stata brava cagnetta e quindi dovevi essere punita; questo senza mai smettere di baciarti e morderti. Finita la punizione ti lascio scendere e delicatamente porto la mano tra le tue cosce, voglio sentire quanto sei calda, a metà del movimento inizio ad alzare il dito medio e a fare pressione tra le labbra per farle dischiudere. Sento quanto sei bagnata e ti sussurro all'orecchio "Quindi la MIA donna si bagna quando subisce una punizione?!". Mugolando annuisci e con la voce rotta dall'emozione dici "Sì, Signore". Ti sbatto con la faccia rivolta alla porta, ti forzo ad aprire le gambe, inizio a masturbarti con due dita fino a farti ...
... arrivare al limite dell'orgasmo. All'improvviso, prima che tu possa venire, ti chiedo: "La cena è pronta?" in preda agli spasmi che precedono l�orgasmo e all'eccitazione riesci a pronunciare solo un flebile "Sì". Tolgo le dita dalla figa e le porto alla tua bocca in modo che le possa leccare e ripulire. Esiti, opponi resistenza, e sono costretto a forzarti.Quando sono dentro però inizi a succhiare come una forsennata, eccitata anche dal mio gesto�semplicemente ami quando ti forzo. Una volta che mi hai ripulito ti prendo i capelli, mi ci asciugo le dita e poi usandoli come se fossero un guinzaglio ti porto in cucina. Andando verso la cucina mi aiuti a mettermi comodo, mi sfilo le scarpe mentre tu allenti la cravatta. Mi siedo al tavolo, e tenendoti ancora per i capelli ti avvicino al mio viso, ti bacio. Con la lingua forzo la tua bocca ad aprirsi e a lasciarsi penetrare. Non faccio in tempo ad entrare che trovo la tua, mi stava aspettando. Iniziamo a giocare. Le nostre lingue si rincorrono, si intrecciano, non si danno tregua. Andrei avanti tutta la sera in questo modo ma lo stomaco brontola e ci sarà ancora tempo dopo. Ti libero dalla mia morsa e con una pacca sul culo ti ordino di servire la cena. Durante la cena, mentre parliamo della nostra giornata, ti spingo il piede tra le gambe. Gambe che hai l�ordine di tenere sempre dischiuse. A contatto con la tua figa inizio a stimolarla delicatamente, accarezzandola con il piede avvolto nella calza; bastano pochi secondi per ...