1. Le due danesi


    Data: 23/02/2018, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... nuda? Dai, torna indietro.�Sono confuso. Mi giro e guardo verso il letto. Lei &egrave lì. Distesa e senza più il lenzuolo a coprirla. Si sta mostrando ai miei occhi. Senza distogliere il mio sguardo da quel fantastico corpo mi riavvicino al letto; mi siedo nuovamente sulla poltrona e resto a fissarla per un tempo che a me sembra infinito. Lei sta sorridendo. Dio come &egrave bella.�Allora, dimmi: ti piace quello che stai vedendo? Mi trovi veramente bella come hai detto?�Sono così emozionato che non riesco a parlare. Un corpo bianco latte lungo 178 cm di soda carne con cosce e gambe che sono due colonne che sostengono un peso di 70 kg tutto incluso; un torace con 105 cm di circonferenza, un giro vita da 65 cm e fianchi da 98 cm &egrave lì davanti ai miei bramosi occhi. Il mio pomo di Adamo sale e scende. Sto ingoiando aria.�Mamma sei stupenda. Non ho mai visto niente di così meravigliosamente bello. Mi piacerebbe tanto poterti toccare, accarezzarti. Posso?�Sonia ride.�Vuoi dire che vorresti palparmi? Fa parte del tuo sogno? Da quando desideri farlo? Devi aver fatto un grande sforzo per arrivare a farmi una cosi eccitante richiesta. Essermi mostrata nuda agli occhi di mio figlio &egrave già un atto che non avrei dovuto fare però mi eccita sentirmi guardata ed in particolare se sei tu a guardarmi. Vuoi far scorrere le tue mani sul mio corpo? Sono tua madre e non dovrei consentirlo ma non ci trovo niente di strano a che mio figlio mi tocchi. Certo che puoi toccarmi ed anche ...
    ... accarezzarmi anche se già so come andrà a finire.�Non posso crederci mi ha dato il permesso di mettere le mie mani sul suo fantastico corpo. Allungo le braccia; le mie mani si posano sulla sua pancia. &egrave calda. Le faccio scorrere una verso il ventre e l�altra verso il seno. Il mio tocco e talmente leggero che la sento fremere.�Non ti facevo così bravo a fare carezze. Dove hai imparato?�Non le rispondo. Continuo nella mia opera. La mano che si sposta verso il ventre raggiunge il suo pube e si ferma. Ho il palmo poggiato sul folto triangolo di peli che le coprono la vulva e le dita sopra la sua fessura. L�altra mano ha raggiunto le sue mammelle; le palpo. Accarezzo prima una e poi l�altra. Sento mia madre emettere un gemito ed un incitamento.�Sììì, non ti fermare, continua.�Le mie dita giocano con i suoi capezzoli che sono diventati duri come l�acciaio. Li artiglio con l�indice ed il pollice e li strizzo. Mamma grida e miagola.�Sì, strizzali più forte. Ti piacciono le mie mammelle? Quando eri piccolo ti ci aggrappavi con la bocca e ti ubriacavi del mio latte. Vorresti riprovarci? Però ti devi accontentare. Latte non ne ho. Tu fa finta che ne abbia; che ci sia.�Mia madre mi sta invitando a succhiarle le tette. Non mi faccio ulteriormente pregare. Fiondo la mia testa su quei splendidi globi di bianco alabastro ed avvolgo con le mie labbra il capezzolo più vicino. Comincio a succhiare. Lo so fare. I ricordi ancestrali non mi tradiscono. Sonia trema.�Vedo che non hai dimenticato ...