La sorella del capo
Data: 24/02/2018,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: Ale Manosvelta, Fonte: RaccontiMilu
... quel 'coso' in mezzo alle gambe, sempre più gonfio. Mio Dio! In che situazione mi ha messo mio fratello!".Il continuo riferimento al suo capo mandò Roberto in totale confusione, iniziò a piagnucolare scusandosi e implorando la signora di non dire niente al fratello.- "E perchè non dovrei chiamare mio fraello? "- "La prego Signora mi licenzierebbe immediatamente e io ho tanto bisogno di questo lavoro. La prego farò qualsiasi cosa, ma non dica niente a suo fratello"- "Certo, così potrai continuare ad andare impunito a casa delle clienti ad importunarle"- "No. Le giuro non mi era mai successo. E' la prima volta"- "Di bene in meglio. Hai pensato di tenerti questo bel regalo proprio per me. Ma pensa te!"-"No Signora Francesca ! E' che lei è cosi..."- "Non aggiungere una sola parola, porco. Prendi le tue cose e vattene subito da casa mia. Non voglio sentire altro. Ho bisogno di riflettere su quello che devo fare con te!".Il ragazzo prese la sua borsa e uscì velocemente dalla casa senza smettere di piagnucolare. Chiusa la porta, un sorriso malizioso apparve sul bellissimo volto della donna: colpito e affondato. Alle 15 del giorno seguente, in ufficio, il cellulare di Roberto squillò: "Sono Francesca Marinai, vieni alle 18:30 a casa mia per chiarire una volta per tutte questa imbarazzante situazione in cui mi hai messo" e riattaccò. Roberto rimase a fissare il nulla, con un leggero tremito nervoso, finchè il vocione di Giovanni Marinai non lo risvegliò di colpo: ...
... "Che cazzo fai ? Ti sei addormentato ?". Per riprendersi dal panico che sentiva arrivare sempre più velocemente, Roberto corse in bagno a cercare di riprendersi. Francesca si preparò con cura all'appuntamento: niente reggiseno e un micro tanga nero formato da un sottile filo che spariva completamente fra le natiche, le cingeva i fianchi e finiva davanti in un piccolissimo triangolino di stoffa che entrava alla perfezione fra le grandi labbra del carnoso sesso della donna. Un cortissimo vestito bianco, che arrivava a malapena sotto il sedere, era l'unico indumento che indossava. La stoffa molto leggera lasciava trasparire buona parte del suo corpo, soprattutto il seno premeva deciso, quasi a voler strappare la sottile stoffa. La stagione le permetteva di non indossare calze, ma solo un paio di sandali neri con tacco a spillo. Le unghie dei piedi e delle mani erano perfettamente dipinte di un rosso acceso come il rossetto che portava; di un colore assai intenso, anche il resto del trucco era molto deciso e i capelli biondi lunghi lasciati liberi. Era decisamente difficile non avere l'impulso immediato di saltarle addosso. Suonò il campanello e prima di aprire, Francesca si pizzicò i capezzoli con decisione, per farli risaltare ancora di più dal vestito. Aprì la porta e il giovane rimase visibilmente turbato dalla visione di tanta sfrontata bellezza; senza dire una parola Francesca si voltò e si diresse lentamente verso il salotto, dando modo al ragazzo di ammirarle comodamente il ...