1. L'amministratrice di condominio (quarta e ultima parte?)


    Data: 24/02/2018, Categorie: Etero Autore: pegasoduo

    ... cena.
    
    La saluto e spingo un bottone che si nasconde sotto la scrivania e apre l'accesso al mio regno.
    
    Appena l'uscio si apre oltre alla luce del corridoio entra anche una figura che conosco, oggi anonima nei suoi jeans e camicia con merletti e scarpe ginniche.
    
    Ora comprendo la sorpresa della mia collaboratrice e perchè no, la mia sorpresa nel vederla lì, la mia amministratrice condominiale.
    
    In piedi oltre la scrivania, mi saluta e mi chiede la documentazione perchè un altro condomino vuole dare uno sguardo.
    
    Sorrido a queta sua affermazione ma, lei mi interrompe dicendo che non è come credo e che quel condomino vuole davvero appurare la corretta tenuta della contabilità.
    
    Mi dice che quello che è accaduto, devo dimenticarlo, che ha sbagliato e che ama suo marito.
    
    Senza fare una piega, sposto il plico che giace da giorni sul mio tavolo e le chiedo di sedersi.
    
    Lo fa ma, sottolinea che suo marito e di sotto e che ha poco tempo per restare lì.
    
    le dico che devo solo farle una domanda su un contratto che ha sottoscritto per conto del condominio e nel contempo apro sul video la cartella che ho creato con tutta la documentazione.
    
    Sposto il video per renderlo visibile anche a lei, sento una sua esclamazione quando scorge un video.
    
    Mi chiede cosa sia e ...
    ... io lo lascio partire.
    
    E' lei con me nel suo ufficio, mentre gode, mentre lecca i suoi umori dalla sua scrivania, mentre lecca il mio seme.
    
    Sembra disgustata ma ancora una volta la vedo aprire e chiudere le sue gambe, come fa sempre quando è eccitata.
    
    Spengo tutto e giro verso di lei, è seduta su una sedia più bassa rispetto alla scrivania in legno massiccio dello studio.
    
    Da un senso di superiorità e pone in secondo piano l'ospite.
    
    Sono alle sue spalle, guardo come accarezza quel legno pregiato, così differente dalla plastica della sua scrivania.
    
    Non vuole alzarsi, vuole andare via, oggi in lei, di quel giorno è rimasto il profumo che mi crea una erezione.
    
    La sollevo di peso, la spingo verso la vetrata che affaccia sul paese, la bacio sul collo mentre spingo giù il suo jeans e le sue mutande ordinarie.
    
    Ha le mani sui vetri, guarda verso il basso mentre entro dentro di lei, guardo anche io e vedo il suo uomo, suo marito poggiato alla sua utilitaria mentre fuma una sigaretta. Spingo forte stasera e vengo subito, per la prima volta dentro di lei..............
    
    Le tiro su le mutande e il jeans senza lasciarle il tempo di ripulirsi dal mio seme che esce dal suo sesso, la guardo e la vedo piangere mentre scappa via senza che io possa proferire parola.
    
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