Emmaus50 - FOLLIE DI UNA NOTTE
Data: 26/02/2018,
Categorie:
Etero
Cuckold
Autore: Emmaus50
... i suoi occhi, profondi come un abisso, puntati nei miei ed il suo volto ancora vicinissimo, talmente vicino che sento il calore delle sue labbra; sorride e poi si china a baciarmi ed io mi lascio baciare... ed ancora quella piacevole, per quanto dolorosa, contrazione nel ventre! Lo respingo puntandogli le mani sul petto.- Cristo, Vinicius che è successo? - ed io stessa non riconosco la mia voce.Lui scrolla le spalle con indifferenza.- Abbiamo ballato il samba. - dice con un sorriso. Ed in quel sorriso c'è tutta la follia di questa stra�ma�ledettissima serata.Abbiamo ballato? Merda... abbiamo solo ballato?Si china nuovamente e mi bacia sul collo, le sue labbra umide e calde seguono la curva di un seno e la lingua lambisce delicatamente un capezzolo; provo un vibrante brivido quando una sua mano mi si insinua tra le cosce sfiorando la rima del mio sesso, umida e rorida d'umori... ed un conato di vomito mi sale alla gola.Quando Emma si avvicina al tavolo è pallidissima ed ha un'espressione sofferta sul volto. La camicetta è fuori della gonna ma chiusa fino al collo.Barcolla leggermente quando poggia le mani sul piano del tavolo e si china verso di me.- Per favore, Nicò... - dice con voce leggermente tremolante - andiamo via di qui. -- Perché? - chiedo con un sorriso un po' sciocco. Cerco di fare l'indifferente ma provo dentro una rabbia così sorda ed intensa che vorrei schiaffeggiarla; farle male!- Non... non mi sento bene e... -- Cos'hai? -Ma credo di ...
... saperlo: probabilmente è ubriaca.- Davvero... mi sento male e ho bisogno di un po' d'aria. Ti prego... -La vedo vacillare ed allora mi rendo conto che sta davvero male. Mi alzo, improvvisamente lucido, e le circondo le spalle con un braccio per sostenerla.- Siediti, aspetta... cerco Carlo e... -- No, no... andiamocene via da soli. Per favore. -è così doloroso ed implorante il suo tono che non sto a pormi altri interrogativi. Sempre tenendola abbracciata mi dirigo verso l'uscita.L'aria esterna è come uno schiaffo in piena faccia che serve a snebbiarmi completamente il cervello. Ho l'impressione di riemergere da un'assurda irrealtà e di tuffarmi improvvisamente nel mondo reale. Sento che Mirella trema violentemente.- Cerchiamo un taxi e torniamo in albergo. - dico preoccupato.- No, no, aspetta. Facciamo due passi prima. Ne ho bisogno. -Tenendole sempre un braccio stretto attorno alle spalle percorriamo alcuni passi fino alla fine del caseg�giato. Lì Emma si appoggia al muro con un braccio e china il capo come se volesse vomitare. La stringo ancora più forte.- Stai male? -- No. Ora mi passa... aspetta solo un attimo. -Respira a fondo e poi si raddrizza lentamente. Per un attimo i nostri occhi si incrociano e nel suo sguardo leggo un profondo terrore. Che mi spaventa.- Ehi, amore... va tutto bene. - cerco di incoraggiarla.Siamo fermi, in piedi all'angolo di una strada, nel silenzio della notte, uno di fronte all'altra. Ma il suo sguardo corre oltre la mia spalla.- ...