primi turbamenti: giovanni infila la mano sotto
Data: 23/08/2022,
Categorie:
Trans
Tue Racconti
Autore: Evablu, Fonte: RaccontiErotici-Club
Corteggiamento, questo fu: Giovanni mi corteggiava, proprio come si fa con le ragazzine - i primi sfoghi ormonali si riversano sui coetanei, indipendentemente dalla differenza di genere - e io pativo un turbamento difficilmente interpretabile, infastidito per un verso ma allo stesso tempo intrigato, fortemente intrigato dall'interesse sessuale che lui provava per me. Non ero capace ancora di distinguere un approccio sessuale da una lotta sfrenata all'ultimo sangue, quella che facevamo ogni giorno, a casa mia o sua, nelle pause dello studio. Però percepivo l'intrippamento crescente che gli procuravo, cercavo di frenarlo quando esagerava con i palpeggiamenti, ma che fai, siamo entrambi maschi, ma non ti fa schifo? E lui però non si fermava, hai le minne, rispondeva, come le ragazze, mi piacciono le tue minne e anche a te piace quando te le tocco. Cosa vera, ma non potevo ammetterlo, dovevo respingerlo, anche se notavo sempre di più il gonfiore della sua patta dopo le cosiddette lotte e mi sentivo tirare anche io fra le cosce.
La sua mossa decisiva fu proprio quella di prendermi, un pomeriggio, la mano e portarmela lì sopra, sul suo coso duro, durissimo. Che fai?, dissi in modo un tantino troiesco, mentre intanto lo toccavo con grande, enorme piacere e con una fortissima voglia che mi provocò una scossa elettrica. Cazzo, ma quanto ce l'hai grosso?, mi scappò di dirgli e anche quando lui lasciò la presa e quindi mi sarei potuto staccare, rimasi a palparglielo. Ti piace, ...
... troietta, disse lui e a quel punto mi imbarazzai, mollai e cercai di non fargli vedere che era diventato duro pure a me - che stupido, ci misi una mano sopra e lui se ne accorse immediatamente - con questa ingenuità scatenando una tempesta ormonale incontenibile in entrambi. Si avvicinò in maniera pericolosissima, seduti accanto, come eravamo, mi baciò il collo, che fai, fermati, ma per tutta risposta mi leccò, lasciandomi una striscia di saliva lunghissima dalla base del collo alla guancia, fermati, che finocchio sei, ma di nuovo mi prese la mano e di nuovo ricominciai a tastarlo, senza costrizione, lui le mani le usava per toccare me, una me la piazzò sotto il culo, l'altra per palparmi le tette, calò il silenzio, si sentiva solo il lieve sfregamento della mia mano sul suo jeans e della sua sulla stoffa del mio jeans, sotto il sedere, e della mia maglietta, che minne favolose, diceva, le ragazze non le hanno così grosse e magari non era vero però il porco riusciva a inorgoglirmi, a coinvolgermi sempre di più. Mentre lui mi massaggiava tette e culo e pizzicava i capezzoli senza opposizione da parte mia, io stringevo nel palmo della mano la sua carne coperta da jeans e mutandine ma incandescente, immaginavo il calore furibondo dei suoi ormoni, quant'è grosso, mi scappò di nuovo, lui per qualche secondo mi toccò lì sotto, il tuo è piccolino ma crescerà, poi piano piano mi allargò la parte inferiore della maglietta, capii e cercai di rallentarlo, era veramente troppo, ma non sentì ...