1987 - Gianna... che storie!!!
Data: 28/02/2018,
Categorie:
Maturo
Anale
Prime Esperienze
Autore: PlutoTrieste, Fonte: xHamster
... ormai morboso.Sto cercando il giusto espediente per farla desistere quando vengo salvato dal “gong. Il telefono sul comodino si mette a squillare e per poco non fa venire un accidente a tutti e due.- Cazzo!- Sbotta Gianna.- Chi cazzo rompe le balle proprio ora.-Io rotolo da una parte con un sospiro di sollievo, mentre lei si gira sulla pancia e afferra la cornetta del telefono.- Pronto?- dice, con voce decisamente scazzata.Resta ad ascoltare l'interlocutore dall'altra parte del filo, poi alza gli occhi al cielo, allarga il braccio libero e tira una silenziosissima bestemmia da primato, mettendosi seduta con le spalle appoggiate alla testiera del lettoLa guardo esterrefatto, lei mi guarda rassegnata. - E Tullio.- Sillaba in silenzio.Mi mollo una manata sulla fronte e crollo di schiena sul letto.- Certo che sono a casa, se no come rispondevo.- Dice lei nel frattempo.- No, non faccio la spiritosa! Sei tu che fai domande cretine...-- Si, cretine! Ho detto proprio cretine! Come vorresti che le chiamo? Mi telefoni a casa e quando rispondo mi chiedi se sono a casa... scusa, è una domanda cretina, Tullio.-Ahia! Ho già capito, la festa è finita!Mi estirpo dal letto e cerco la mia roba in giro per la camera.Gianna mi guarda e, un po' a cenni e un po' sillabando muta, chiede cosa sto facendo.- Vabbé, hai ragione tu, non è una domanda cretina, intendevi tutt'altro...- dice nel frattempo, rivolta al marito.Io, usando lo stesso sistema, le rispondo: “visto che è al telefono con suo marito, ...
... me la svigno.”- No, non faccio la furba, Tullio. Ora mi dici cosa volevi?- continua lei a parlare.“Rimani, lo liquido in un paio di minuti.” sempre a gesti.“Mi secca stare qui ad ascoltare! Non sono cazzi miei!” rispondo.- Certo che puoi telefonare quando ti pare, Tullio.-“Però quello è mio! Non me lo porti via adesso.” e indica il mio uccello, che ha perso giri ma non è del tutto assopito.“Glielo conservo per la prossima volta!” le assicuro.- Ma si, Tullio, è casa tua e comandi tu, chiama quando vuoi, anche di notte. Tanto... dove vuoi che vado... più che a fare la spesa...-“Torna subito qui!” mi ingiunge, battendo la mano sul letto, proprio fra le sue gambe.Io la guardo, sospiro, poi faccio come dice, sdraiandomi tra le sue gambe ed appoggiando il mento sulle mani unite.- Si! Ci sono stata stamattina, a fare la spesa... certo che non ho risposto, Tullio. Come facevo se ero a fare la spesa?-Sbuffo sottovoce, decisamente annoiato. Lei mi guarda comprensiva, poi sposta un po' il corpo e solleva le ginocchia, avvicinando i piedi al sedere. Così piazzata ho una panoramica mozzafiato sulla sua figa, ancora umida ed aperta dopo l'incursione di Consolazione. Effettivamente è un panorama che merita di essere guardato, soprattutto visto che Gianna si è messa ad accarezzarsela lentamente. Mi guarda e mi strizza l'occhio, sospirando sommessamente.- Non sto sbuffando, Tullio.- continua a parlare col cornuto.- Solo che mi sembra davvero assurdo che fai cosi!-Mi fissa per un momento, poi ...