1987 - Gianna... che storie!!!
Data: 28/02/2018,
Categorie:
Maturo
Anale
Prime Esperienze
Autore: PlutoTrieste, Fonte: xHamster
... minuto di silenzio.- Forse non hai tutti i torti.-UNA CORSA IN BUS- Dai, forza! Salta su, è questo.- Mi dice Gianna, dandomi una spintarella verso il bus che si è appena fermato.É stracarico di gente ed abbiamo decisamente qualche difficoltà ad incastrarci.- Bel passaggio che ti do, sta volta.- Fa Gianna, voltando indietro la testa per guardarmi in faccia, con un sorriso mesto.- Non è di certo colpa sua, se il motore si è piantato.- Le rispondo, ricambiando il sorriso altrettanto mestamente. Ultimamente ha preso l'abitudine di venire ogni tanto a prendermi quando finisco l'allenamento pomeridiano. Ed ovviamente troviamo il modo di svagarci un po', magari allungando di qualche chilometro la strada verso casa facendo una svisata in Carso. Di stradine nascoste e posticini appartati ce ne sono quanti si vuole.Ma oggi il motore della sua asmatica AlfaSud color marrone merda ha deciso di lasciarci a piedi, quindi, dopo aver chiamato il carro attrezzi, ci tocca ritornare a casa con l'autobus. E per di più piove a dirotto, quindi il traffico è ingolfato e gli autobus stracarichi di gente.Siamo talmente stretti che me la ritrovo appiccicata contro la pancia ed il petto. Non che mi dispiaccia il contatto, anzi, ma preferirei di gran lunga se fossimo soli... e possibilmente nudi.Il solo pensiero mi fa eccitare e di certo la pressione del suo magnifico culo contro l'inguine non aiuta a mantenere la calma.- Vieni.- Mi fa.- Forse riusciamo a piazzarci in quell'angolo.- Indica con il mento ...
... verso un lato del bus, nella parte posteriore. Essendo distante dalle porte di salita e discesa è leggerissimamente meno affollato, ed in effetti in uno degli angoli dovremmo riuscire a stare abbastanza comodi e, soprattutto, ad evitare di farci schiacciare dalla ressa.Chiedendo permesso e sgomitando un po', riusciamo a raggiungere quella minuscola oasi di pace, dove ci sistemiamo abbastanza bene. Incastro il borsone da allenamento sotto ad un sedile e mi piazzo con la schiena nell'angolo. Lei si sistema davanti a me, sempre dandomi le spalle in modo da essere rivolta verso il senso di marcia.- Scusami, ma se non guardo avanti va a finire che mi viene il mal di mare.- Mi spiega.- Nessun problema.- Borbotto io, mentendo spudoratamente perché me la ritrovo di nuovo col culo poggiato al pacco. Ed i sussulti della marcia non fanno che peggiorare le cose. Tra frenate ed accelerate, buche della strada e curve strette, soste per fermate e semafori e relative ripartenze, è un continuo sfregamento di chiappe sode su uccello barzotto. Che rimane tale per poco, virando al duro stabile. La faccenda è grave, anche perché indosso una tuta da ginnastica, come sempre quando vado ad allenarmi, che non ha di certo l'effetto “contenente” di un paio di jeans.Passano in paio di minuti e Gianna volta la testa verso di me.- Tutto bene, la dietro?- mi chiede, con aria sorniona. É ovvio che si è perfettamente accorta della rigidità delle mie parti basse.- Un vero paradiso.- Rispondo, con il tono che ...