1. Dopo la fine


    Data: 03/09/2017, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Incesti Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... esattamente cosa sarebbe accaduto. Il mondo sarebbe scivolato nel caos. Nell’anarchia.“Una fortuna, quasi una misericordia, non essere presente a vedere il peggio…”.Il pensiero gli sfiorò la mente. Poi guardò il cronografo. 25.55 minuti all’apocalisse.Decise. Aveva tutta l’intenzione di sfruttare il poco tempo rimasto. Superò due guardie che stavano chiamando casa in lacrime. Lui invece famiglia non ne aveva, né aveva moglie.Sarebbe morto sicuramente ma sperava almeno di non crepare da solo. Come un cane.Irruppe nel corridoio. Dove andare? Guardò l’orologio. 23.42 minuti rimasti.Cazzo. Improvvisamente si accorse di quanto stupido potesse essere cercare qualcuno o ripararsi, sperare di sopravvivere. Gli altri, là fuori, forse avrebbero avuto qualche speranza.O almeno non sarebbero subito divenuti atomi. Forse alcuni se la sarebbero cavata. Vagò disperatamente nel centro di comando udendo le maledizioni e le grida di rabbia e dolore dei più. Sospirò. Lui sapeva bene quanto non servisse un simile comportamento. Raggiunse la mensa. Bevve a garganella da una bottiglia birra offerta da un sottoufficiale. Meglio. Si fiondò in corridoio vagabondando. Non aveva nessuno con cui passare gli ultimi istanti. Poi la sentì.-Edward.-, la voce femminile che lo strappò ai suoi pensieri apparteneva a Jennifer Klansky.Bianca, corporatura nella media, capelli scuri, occhi marroni, viso piacevole, un bel seno e un cervello fuori dall’ordinario. Appena trentatreenne la giovane si occupava di ...
    ... calcoli di balistica. In quel frangente, era stata convocata in prima istanza. Stazionava sulla porta della sala di analisi. Lo guardava. Lui non riuscì a sorridere. Sapeva che era finita.-Ho calcolato la traiettoria dei missili. Uno di essi… colpirà precisamente questa posizione. Il raggio d’impatto è troppo vasto, non potremmo allontanarci per tempo neppure volendo.-, sussurrò Jennifer. Il palmare le cadde di mano, sfasciandosi in mille pezzi.-Abbiamo poco meno di dieci minuti…-, sussurrò Edward Martens.-Ed, se questa è la fine voglio che tu sappia che…-, sussurrò lei. Lui sorrise. Sorrise davvero. Annuì mentre le accarezzava teneramente la guancia liscia. Improvvisamente, il countdown perse d’importanza. Tutto perse d’importanza.-Lo so. Non c’è altro da dire. E il tempo è poco.-, sussurrò. La baciò. Jennifer accolse quel bacio con la sua bocca, cercando la sua lingua con la propria, stringendolo.Furono superati da un gruppo di tecnici. Nessuno di loro chiese o diede spiegazioni.Il bacio fu tutto. Divenne il loro universo. Solo quell’istante contava.-Jenny, io vorrei…-, sussurrò lui. Esitò. Non concluse. Lasciò in sospeso la frase. Si accorse di avere un principio di erezione.-Anche io avrei voluto avere più tempo, soprattutto avrei voluto poterlo fare prima.-, sussurrò lei. Dai suoi occhi cadevano lacrime. Lacrime tristi che Martens avrebbe preferito non vedere.Si accorse che il suo viso era bagnato. Lacrime. Piangeva anche lui.-Morire così… Ha poco, pochissimo senso.-, sussurrò ...