1. Una Storia quasi Vera


    Data: 04/09/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Himeros63, Fonte: EroticiRacconti

    Era impensabile solo pochi mesi fa di vedere mia moglie con la testa in mezzo alle gambe di una ragazza. Tutto iniziò quattro mesi fa. Sono sempre di corsa e spesso un avvocato correndo dallo studio al Tribunale e viceversa può dimenticare qualcosa, anche se non dovrebbe. Quel giorno dovevo presiedere un’udienza e gli incartamenti erano rimasti in studio, mannaggia tornare indietro era una gran perdita di tempo. Per un attimo pensai di avvertire Anna, mia moglie, che mi raggiungesse in Tribunale portando le carte processuali. Era già cinque anni che era la mia segreteria, quasi a tempo pieno, da quando la “storica” Elvira era andata in pensione. La sua efficienza era sbalorditiva e mi fidavo ciecamente di Anna, però quel giorno non volevo disturbarla poiché stava imbastendo una procedura giuridica riguardante una sua amica. Avrei perso pochi minuti a tornare e prendere quella cartella lasciata senz’altro sul serrapapier all’ingresso dello studio. Le 9,30 Ok dai si torna. Aprii la porta dello studio e vidi la cartella proprio dove avevo immaginato fosse. Mentre mi avvicinavo, l’occhio cadde a cercare tra la porta semichiusa della segreteria la figura di Anna, ma osservai ben altro. Mia moglie con la gonna tirata su, sopra la schiena, con i collant abbassati arrotolati alle mutandine. Era appoggiata con gli avambracci alla scrivania e con semplicità naturale sporgeva il suo bel culo e il sesso verso il cazzo del mio tirocinante. Mario era un bel ragazzo che aveva appena ...
    ... terminato gli studi universitari ed essendo il nipote di Elvira ed un bravo ragazzo lo avevo preso senza batter ciglio e poi un aiuto fa sempre comodo. Ora era li che guidava il suo cazzo verso la fighetta di Anna che attendeva eccitata di essere penetrata. Rimasi attonito, senza parole, mi feci piccolo piccolo, invisibile nell’ombra. Fissai per lunghissimi momenti quello che stava succedendo pochi passi da me. Era un movimento lento, accompagnato dalle spinte in avanti del pube di Mario e dagli incoraggiamenti incontenibili di mia moglie verso lui. Come una danza tribale i due corpi si muovevano all’unisono senza interruzioni. Lievi e sensuali gemiti erano effusi da lei ad ogni colpo del bacino. Le gambe di Anna tremavano, brillanti alla luce dai copiosi umori sprigionati dal suo godimento incessante. In breve i colpi si moltiplicarono, i movimenti divennero bruschi e sgraziati, sempre più forte la penetrazione, sempre più acuti i lamenti dalle labbra di Anna. Poi un tremito forte, di entrambi. Mi cancellai dal corridoio. Chiusi dietrola porta lo scempio e fuggii via, senza rumore, senza voltarmi. Con una scusa alquanto banale mi eclissai dalla mia precedente vita per un weekend. Passai quei giorni solo in un rifugio alpino che conoscevo bene e che ritrovavo ogni qualvolta avessi bisogno di pensare tranquillo. Ed è li che crescente in me si configurò il bisogno di una rivalsa, la necessità di sentire un piacere intimo di vendetta e scoprire il miglior modo di averla. Non ero ...
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