1. La pineta di lido di classe


    Data: 04/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: mblanc61

    Quest’estate apparentemente infinita sta allungando la stagione del cruising ed io la sfrutto.
    
    Quando i figli sono in vacanza non è facile riuscire a ritagliarsi il tempo per andare in cerca di incontri, e quando le famiglie sono al mare il mio luogo preferito diventa rischioso da frequentare. Il mio luogo preferito è al mare: la pineta che si stende tra Lido di Classe e Lido di Dante, in provincia di Ravenna.
    
    Per mia sfortuna ho un parente in pensione che ha pensato bene di affittare per tutto l’anno un appartamento a Lido di Dante, forse per fare cruising a sua volta, ma questo mi obbliga l’accesso dal lato di Lido di Classe.
    
    Basta arrivare alle prime villette a schiera della località marittima per percepire quell’atmosfera un po’ cupa che mi eccita tanto: le poche persone fuori dai bar aperti seguono il percorso della mia auto; un transessuale affacciato al balcone mi fa un cenno con la mano; oltre la sbarra che delimita la pineta un anzianotto si guarda intorno. Un senso di attesa pervade tutto quanto: aspettava me, forse.
    
    Parcheggio l’auto nello stesso posto di sempre, nello spiazzo sabbioso dello stabilimento che delimita la zona protetta della pineta, e vado a prendere un caffé al loro bar. Ormai hanno tolto gli ombrelloni e lavorano al rimessaggio di fine stagione, e il bar lo tengono aperto per gli ultimi clienti. Chi mi serve il caffè sa perché sono lì: non ho una macchina fotografica per immortalare la spiaggia deserta, non ho un cane da portare a ...
    ... passeggio, non ho l’attrezzatura per pescare dagli scogli: sono lì per trovare qualcuno all’ombra dei pini marittimi.
    
    Quando oltrepasso la sbarra che impedisce l’accesso dei veicoli nella pineta l’anzianotto non c’è più, e la lunga strada sterrata, dritta e ombrosa, sembra deserta a perdita d’occhio. E’ il pomeriggio di un giorno qualsiasi di fine settembre, non c’è una nuvola in cielo e la temperatura è ancora estiva: tra i pini c’è vita, lo so.
    
    Mi avvio camminando senza fretta soffermandomi ad ogni fruscio percepito nel sottobosco, ma non vedo nessuno, così mi appoggio ad una staccionata per non addentrarmi troppo. Dopo qualche minuto in cui godevo del fremito dell’attesa, spunta una figura femminile a cento metri da dove mi trovo, e si avvia nella mia direzione, verso l‘uscita della pineta. E’ abbronzata, tra i quaranta e i cinquanta, magra, con i capelli raccolti in una coda di cavallo e cammina con passi veloci. A tracolla ha una borsa di paglia e sotto l’altro braccio ha una stuoia arrotolata: sta rientrando dalla spiaggia.
    
    Nessun altro in vista: mentre si avvicina io la guardo insistentemente sperando in un segnale; lei cammina svelta e mi guarda un paio di volte finché mi raggiunge e mi supera. Dopo qualche metro gira la testa e mi guarda ancora, per un secondo in più: lascio la staccionata e la seguo e breve distanza. Non faccio in tempo a domandarmi se ho frainteso, che lei si infila tra gli alberi lasciando la strada battuta. Non ho frainteso! La seguo e la ...
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