1. Il vicolo (1)


    Data: 04/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... provoca lo stallone. Si appoggia con le mani sui miei fianchi e comincia a muoversi avanti e indietro. L’asta mi scorre dentro per tutta la sua lunghezza e mi percuote negli intestini. La foga dell’uomo aumenta via via che mi monta e sento il suo respiro farsi sempre più pesante. Col passare del tempo non si risparmia: si dimena dietro di me scopandomi come un ossesso e offendendomi con le parole più sconce che conosce. Nonostante non voglia, inizio ad accaldarmi. Non so chi ho dentro e non so che intenzioni abbia.
    
    Dovrei avere paura, ma la situazione sembra eccitarmi. Più vengo colpito, più la mia temperatura aumenta. Quando l’uomo si abbatte sulla mia schiena, grugnendo come un maiale, anch’io sono pronto ad esplodere in uno dei miei orgasmi anali, soprattutto perché un lungo schizzo di sborra bollente mi sollecita talmente la prostata che non riesco a sottrarmi al mio stesso piacere.
    
    Tuttavia, l’uomo, dopo aver goduto nel mio ventre, con un violento strattone mi libera lo sfintere che, però, viene immediatamente riempito da un altro attrezzo di pari proporzioni che mi lacera le pareti anali. Il dolore che sento arresta improvvisamente il mio orgasmo ed urlo come un agnellino sgozzato.
    
    Una voce diversa mi sussurra all’orecchio: “E ora mi diverto io!”, e il nuovo stallone inizia una cavalcata da fantino esperto. Il suo cazzo, però, è entrato male fin dall’inizio e non riesco a provare piacere. Spingo in fuori e rilasso i muscoli interni per favorire il più ...
    ... possibile lo scivolamento della nerchia, ma inutilmente. Almeno finché qualcuno non mi strappa via il cerotto dalla bocca e mi riempie le fauci con un altro arnese spaventosamente grosso.
    
    “Succhia, puttana!”, mi fa una terza voce. La cappella che mi colpisce la gola mi inebria di desiderio e uno spasmo al bassoventre mi fa aprire più di quanto potessi fare volontariamente. In questo modo, la minchia che ho in culo trova la sua giusta collocazione ed inizia a scorrere con più facilità.
    
    “Ma questo buco è vivo!”, sbraita il tipo alle mie spalle, continuando a fottermi di buona lena. “Si apre e si chiude… Sembra che mi stia succhiando il cazzo!”.
    
    “E’ perché sta godendo!”, gli fa notare quello che mi sta davanti. Deve essersi seduto a cavalcioni sull’attrezzo ginnico ed ora mi sta scopando la bocca a ritmo intenso. Sono stantuffato davanti e di dietro da due pali di tutto rispetto ed il mio corpo risponde ad entrambe le sollecitazioni, anche se quel senso di paura iniziale non mi abbandona ancora.
    
    Penso ad Hektor che mi starà cercando su è giù per la strada, preoccupato di non vedermi. Forse mi sta chiamando al cellulare.
    
    A proposito: ma dov’è il mio cellulare? E dov’è la mia roba, dove sono i miei vestiti? Mentre penso questo, tre rantoli cavernosi in breve successione, provenienti da non molto lontano, mi perforano le orecchie. Poi, un urlo più profondo e prolungato, tipico di chi sta godendo ma anche soffrendo. I miei due stalloni sghignazzano, rallentando un po’ la ...