Papà ti voglio
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: TATO, Fonte: EroticiRacconti
E' strano, nella vita la nostra sessualità, a volte ci riserva delle cose pazzesche, o almeno a mè, lo ha riservato. Io sono il figlio maschio, di una coppia che ha veramente cercato di avere la sua prole, e a distanza di tre anni, siamo nati io e mia sorella, e come scoprirò, però più tardi, io sono il frutto dell'unione di mia madre e mio padre, mia sorella invece, di una relazione extra coppia, di mia madre, con il beneplacito di mio padre, che poi, con gli anni capirò, il perché. Comunque posso dire ora, che sono veramente il figlio di mio padre, e che ho preso tutto ma proprio tutto da lui, è si, eccomi a 20 anni, nel letto del mio migliore amico, in reggicalze, calze e tacchi 12 intento a gustarmi i suoi 30 centimetri nel culetto, godendo come una troia scatenata, e la cosa non và avanti da poco, anzi. Si sono una trav, e non la classica trav in privato, no, anzi, spesso esco di casa ben vestita e truccata, a volte sola a volte con mia madre o mia sorella, è si, la cosa non scandalizza proprio nessuno nella nostra famiglia, anzi, mia madre spesso mi dice, che d'altronde da suo marito non poteva che nascere una bella ragazza come mè, particolare diciamo. Come ho scoperto da giovanissima, mio padre è un frocio, non capivo come mai, era sempre con lo zio, o almeno io me lo ricordo in famiglia, come lo zio, ma non era nostro parente, era il maschio di mio padre, e lui al sua donna, ma questo lo capii bene, e lo vidi quando fuì più grande. Avevo da poco compiuto i 18 anni, ...
... e come dicevo, ero già molto attratta dal mondo femminile, e mi mettevo già enfemme, e mia madre che non era una donna stupida, se accorse subito, ma non cercò di dissuadermi, o nemmeno fece scenate, all'inozio sorvolò, sul fatto che le mancassero degli slip, o delle calze, ma col passare del tempo, vedendo che la cosa diventava importante per mè, fece in modo di farmi trovare della biancheria intima, mia nei miei cassettim facendo finta di sbagliare a riporre le cose di mia sorella, peccato che erano proprio adatte ad un'adolescente come ero io e non una bambina come mia sorella, e la cosa mia aiutò parecchio. Poi quando divenni la donna del mio migliore amico, non si oppose a che lo facessimo in casa, nella mia camera, eravamo tranquilli, e li potevamo passare i nostri momenti erotici. Poi un pomeriggio, che rientrai prima da scuola, e che non doveva esserci nessuno, visto che i miei lavoravano a Milano e rincasavano alle sette, sentii dei lamenti provenire dalla camera dei miei, e preoccuoato mi avvicinai, e vidi un ,aschio, nudo, ben piazzato, che poi, riconobbi come lo zio, e vicno a lui c'era una donna, o almeno sembrava, piccola, che indossava un paio di autoreggenti, ai piedi scarpe col tacco, un reggiseno a balconcino, e quando si girò, intravidi tra le sue gambe un piccolo e insignificante cazzetto, poi sentii lo zio dire, forza troietta, girati che ti inforno, ho voglia, è una settimana che non ti scopo,e vidi lo zio, infilare il suo cazzo nel culetto della tipo, o ...