Papà ti voglio
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: TATO, Fonte: EroticiRacconti
... tipo e cominciare a sbatterla, e poi sentii una voce implorarlo di sfondarla, di spingere più forte di farle del male, ma accidenti, quella voce io la conoscevo, cacchio era di papà, ma dai pensai, non può essere, e li cominciarono ad affiorare dei vari ricordi da piccola a venire ai giorni nostri, questo zio, mio padre sempre con lui, a volte la sua mano che lo toccava, un paio di volte mi parve di vederli baciarsi, o caccio, era lui. Mi avvicinai, e vidi la scena, lo zio che impalava papà, e lui che godeva del suo cazzone, che lo implorava di sfondarla, si era la sua donna, e come tale si comportava, d'altronde anch'io con Luca facevo la stesso, ma vedere il proprio padre prendere un cazzo nel culo, non è la stessa cosa. Assistetti a tutta la sua monta, sino a quando lo zio sborrò nel culo a papà, e allora vidi il cazzo di mio padre, eretto, duro, un vero bel cazzo, e poco dopo lo vidi sborrare e godere, poi mi ritirai e lo zio dopo una mezz'ora se ne andò. Io allora, da stronza, nel frattempo mi ero preparata, avevo indossato una camicetta bianca, che dava risalto al mio intimo nero, e una gonna corta nera, calze color carne 8 denari, e un paio di scarpe col tacco 10, ben truccata, e così mi presento da lui, in camera, e nel frattempo, si era ricomposto, indossava un intimo colr ruggine, di pizzo, e stava sistemandosi il gancio del reggicalze, e quando mi vide, rimase di stucco, ero bellissima, mi guardò, e poi si complimentò, e disse, tale padre e tale figlio, allora io ...
... mi avvicinai al letto e dissi, papà, fammi tua, voglio essere la tua bimba troia, e lo bacia infilando la mia lingua a cercare la sua, in un attimo eravamo avvinghiate e ci abbracciavamo, e poi con delicatezza mi tolse la gonna e la camicetta, scostò una coppa del reggiseno, e cominciò a leccarmi il capezzolo, turgido e duro come il marmo, cominciavo ad avere le tettine, cosa che col tempo e con le dovute cure diventarono una quarta, poi scese e scostate le mutandine, fece svettare il mio cazzo, lo ammirò per un attimo, e poi lo prese i bocca e cominciò a succhiare, e non smise fino a quando non gli rempii la bocca, e poi mi baciò, e bevemmo il mio sperma. Poi toccò a mè, e finalmente potevo succhiare il cazzo a mio padre, un cazzo veramente super, ci misi una mezz'ora, e poi scoppiò nella mia bocca, e bevvi tutto come se mi abbeverassi a una fonte. Poi, come da mè inizialmente richiesto, papà, mi fece mettere a pecorina, e dopo avermi per bene umettata, infilò il suo cazzo nel mio culetto, lo sentii entrare, mi tolse per un attimo il fiato, poi lo sentii scivolare dentro, lo sentivo procedere,lento ma inesorabile, fino alla fine, poi sentite le sue palle sbattere all'entrata del mio culetto, mi gustai l'attimo di tregua, per poi risentirlo uscire, e rientrare, la monta andò avanti per un lungo tempo, il mio cazzo era durissimo, la cappella violacea, poi ad un tratto sulla porta vedemmo mia madre, accidenti erano le sette, il tempo era passato senza che noi ce ne accorgessimo, ...