1. La pompa di benzina


    Data: 07/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Molly B, Fonte: EroticiRacconti

    ... voce, il piacere che si libera. Prolungo le sensazioni continuando a muovere il pollice sul clitoride e le due dita dentro di me, allargandole e ruotandole mentre mi contorco sul wc in preda agli spasmi. Un magnifico, fantastico orgasmo liberatorio. Nel venire però ho spostato il piede. E la porta si apre. Un uomo entra, chiudendosela alle spalle. Sento ancora le contrazioni del piacere. Con gli occhi semichiusi metto a fuoco. Alto, muscoloso. Mi squadra. Mi affretto a togliere le dita dalla mia figa. “Fuori di qui!” gli urlo con la voce rotta. Sorride. “Get out!” Inclina la testa di lato. Niente da fare. Come si dice vattene in serbo? Non ho il tempo di ragionarci. Si china su di me e mi afferra il polso della mano destra. Se lo avvicina al viso. Tento di evitarlo, ma è molto più forte di me. Annusa. Una luce attraversa i suoi occhi chiari. Lecca lentamente indice e medio, li succhia. Non posso far a meno di sospirare, stupita. Mi prende per le spalle, mi fa alzare, mi bacia. Sento l’accenno di barba ispida sul mio volto, le labbra ruvide ed esigenti, il mio sapore. Irresistibile. E se tu dovessi venire a cercarmi, amore mio? Oh, se tu dovessi venire a cercarmi mi troveresti finalmente felice di questo viaggio. Spingo il mio corpo contro il suo. Ho ancora i seni fuori dal reggiseno, me ne accorgo ora. Lo vede anche lui. Mi alza la maglia e li stringe entrambi, ne succhia forte i capezzoli, mi fa sentire i suoi denti. Ci mette forza, desiderio, passione animale. E io annaspo ...
    ... di nuovo di piacere. Come potrei resistere? Mi fa girare, mi sbatte contro il muro. Unisce i polsi dietro la mia schiena. Li tiene con una sola delle sue grandi mani. Sono immobilizzata. Batte con gli scarponi pieni di fango sulle mie ballerine, facendomi aprire le gambe. Non esito un istante, colo dalla voglia. Se ne accorge anche lui, quando mi scosta il sottile perizoma e passa il dorso della mano sulla mia figa. Mormora qualcosa che non capisco, “kurva”. Quello che percepisco con sicurezza è il disprezzo nella sua voce. L sue dita mi esplorano. La pelle è ruvida, callosa. Mi apre le labbra della figa con forza, spinge e gratta. Ne infila tre, tutte insieme, nel mio buco ancora sensibile per l’orgasmo precedente. Sono grosse, tozze. Le piega e le ruota dentro di me. Sento le unghie premere sulle pareti. Gemo per un misto di piacere e fastidio. Esce ed io mi sento vuota, abbandonata. Lo cerco col bacino. Ripete quella parola, e di nuovo affonda in me. Ancora più irruento, con movimenti più decisi. Trova il mio punto più sensibile e lo sfrega col polpastrello ruvido. Esce ancora e mi tormenta il clitoride. Lo pizzica, lo stringe, lo tira. Mi dimeno. Laido, mi lecca il collo dalla clavicola al lobo dell’orecchio. Ci scambiamo uno sguardo di puro desiderio. Lo sento slacciarsi i pantaloni. Mi agito, voglio girarmi e vederlo. Succhiarlo. Gustarlo. Impossibile, con uno scossone ai miei polsi mi intima di stare ferma. Sbuffo, e lo sento sorridere. Il suo respiro caldo sulla scia ...