1. Ricordi di una ragazza innamorata


    Data: 07/03/2018, Categorie: Etero Autore: Anna60

    Oggi voglio raccontarvi una breve storia, lascio a voi il compito di stabilire se e' reale o solo frutto di fantasia ma mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero. E' un racconto brevissimo come brevissimi sono i momenti veramente felici della vita. Ancora oggi, a tanti anni di distanza, il ricordo di quel giorno mi da' tanta dolcezza e gioia. Non e' certo un episodio unico nel suo genere, anzi, credo che ogni donna ne abbia di simili. Quando io e mio marito ritorniamo con il pensiero alla nostra giovinezza, ricordando quel momento, finisce sempre che dopo un bacio appassionato facciamo l' amore ,forse con la stessa gioia di allora. Avevo conosciuto il mio fidanzato all' eta' di quattordici anni, ero bella davvero allora e lui era un bel ragazzo piu' grande di me di cinque anni. Mi aveva fermata un giorno all'uscita dalla scuola per conoscermi ma ci siamo amati subito, forse dal primo momento. Un anno dopo mi ero data a lui e ,credetemi, ogni giorno trovavamo il modo e rubavamo l'occasione per fare l'amore, anzi, diciamola per bene, per scopare con gioia e quasi sempre piu' volte. Era un bel luglio caldo, il mio amore veniva la mattina a casa mia che era vicina al mare e poi si scendeva in spiaggia. Mamma prima di andare al mare preparava il pranzo, noi aspettavamo che avesse finito ed allora si ci avviava,insieme, verso la spiaggia. Quella mattina mamma mi chiese di andarle a prendere dei pomodorini che avevamo appesi in un sottotetto al quale si accedeva dal ...
    ... ripostiglio, stava preparando un piatto di pesce. Per accedere al sottotetto si doveva utilizzare una scala a pioli, chiesi al mio fidanzato di salire su ma lui che era un “maiale” mi disse: “ Eh no! Vai su tu ma togliti prima le mutandine che voglio vederti la', sulla scala, stamattina sei ancora piu' bella..” . Io sorridendo eseguii gli ordini , andai in bagno, tolsi le mutandine e mi avviai verso il ripostiglio.. Cominciai a salire sulla scala a pioli che lui reggeva e sentivo il suo sguardo trafiggermi mentre si godeva la vista del mio culetto , allora il vezzeggiativo era d'obbligo, e guardandolo sbavare sorridevo allegra. Arrivata su, per accedere al sottotetto feci un movimento che mi fece aprire bene le gambe e lo sentii esclamare :” Madonna mia! Quanto sei bona ! Che chiavatona! Dio mio che culo! ”. Era sempre molto “spontaneo” il mio ragazzo ,abbastanza “grossier” o ,come si direbbe oggi che siamo tutti anglofoni, parecchio “rough”, quando si trattava di sesso, ma mi piaceva perche' sapeva esserlo nei momenti “giusti” e negli stessi momenti lo e' ancora dopo tanti anni. Presi i pomodori che mi aveva chiesto mamma e tornando alla scala, dall'alto, vidi che era eccitatissimo, il suo uccello premeva sul pantaloncino che ormai formava una piramide all'altezza dell'ombelico , secondo me gli stava scoppiando e ne fui felice. Se mamma fosse venuta a vedere cosa stavamo combinando in quel momento qualcuno si sarebbe sentito molto in imbarazzo. Rifeci lo stesso movimento per ritornare ...
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