1. Il calco. Cioccolata, cioccolata.


    Data: 08/03/2018, Categorie: Etero Autore: Tibet

    ... allora. “Sai... avevo pensato di fare alla mia lei un regalo tipo il tuo.” “Ma come... non mi dire! Le piacciono le donne? Ho ancora lo stampo della mia fica, ma non posso usarlo, lo capisci da te.” Riprovai utilizzando una altra tecnica di persuasione, il dubbio sulla sua capacità. “Capisco... immagino che sia molto più difficile fare un calco e un cazzo di cioccolata” “Uhm... non ci avevo mai pensato, l'idea non è male, devo convincere lui a lasciarmi fare il calco, e poi... lo regaleresti alla tua lei?” “Quello del tuo uomo? Ma che dici? Io parlo del mio cazzo!” “Al tuo... cosa? Oh no... no, impossibile!”. “Ma sei una professionista, non puoi avere questo tipo di scrupoli!” “Eccome ne ho! Faccio cioccolata non servizi del genere, io!” Insomma constatata la sua impossibilità, chiesi con la massima umiltà. “Questa cosa mi è diventata una fissazione, come potrei fare?” “Il calco è semplice, impasti il gesso necessario e lo spalmi con generosità sull'... oggetto che vuoi riprodurre, aspetti il giusto e lo togli.” “Di quanto tempo parliamo?” “Dipende dalla quantità che usi, usa quello rapido e ti basterà una mezz'ora ma non devi muoverti!” “Dovrà restare... duro?” “Ma cosa mi fai dire? Deve restare duro il tempo che si rassoderà il calco, poi che si... ritiri da solo è un vantaggio, avrai solo qualche problema con.. il pelo...” “E per la... ehm... realizzazione in cioccolata me lo farai?” “Si, non mi coinvolge in nessun modo, porta il calco e vedremo, più il calco è fatto ...
    ... bene meglio verrà il lavoro.” Mi costò molto impegno farlo? Non proprio, impastai e applicai il gesso, per farmi restare eccitato al massimo il tempo sufficiente non feci che pensare alla fica della mia lei, mi vedevo in ginocchio fra le sue belle gambe, lisce e snelle, a leccare intorno al solco, mordere leggermente le sue labbra leggermente prominenti, aprirle e cercarle il clitoride che trovavo sempre turgido appena scoperto dal suo cappuccetto e di continuare fino a sentirla diventare liquida e pronta! Per togliere lo stampo? Eh... un po' di sacrificio certo, si era impastato sul mio pelo pubico e sul rado pelo del mio sacco scrotale, insomma qualche bestemmia mi scappò ma mi dicevo: "il sacrificio verrà ricompensato!" Poi portai tutto speranzoso dalla cioccolataia, la quale mi chiese: “Che cioccolata preferisce? Si... amara, strong? Dolce? Lo sai?” Dio... no! Possibile amare in modo pazzesco una donna e non sapere che tipo di cioccolata preferisce? Mi sentii inadatto ad amare! Inetto ed egoista ma superai presto il momento di rimorso e subito, a sera, chiesi: -Splendore... sai che non so ancora che tipo di cioccolata preferisci?- -O è la tua memoria a non ricordarlo? Ah amore... sei una frana, adoro il cioccolato dolce, cacao al sessantacinque per cento...- Il giorno seguente mentre bevevo il caffè delle nove, di solito ne bevevo due, alle nove come ho detto e alle undici, lo dissi alla cioccolataia. Mi promise che me l'avrebbe fatto due giorni prima della festa. Intanto ...