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Chiara un travolgente calore tra le cosce...
Data: 10/03/2018, Categorie: Etero Autore: Spettro82
... conforto in una doccia che lavasse via la stanchezza e la voglia di lui. Lentamente l'acqua tiepida aveva accompagnato le mie mani tra le gambe, mentre chiudendo gli occhi lo immaginavo li' tra le mie cosce a darmi piacere. Avevo iniziato a masturbarmi senza alcun ritegno, la finestra dimenticata aperta sulla strada deserta era come un occhio che mi spiava rendendo la mia fantasia ancora più sfrenata e perversa. Immaginavo che lui fosse li a spiarmi, godendo del piacere che stavo dandomi, poi quasi alla cieca cercai il flacone del bagnoschiuma. Lentamente lasciai che un velo di prodotto lo lubrificasse, poi cercai Il contatto con il buco del mio culo e mentre le scariche di piacere pervadevano il mio corpo mi impalai senza alcun ritegno sul grosso flacone, emettendo un gemito strozzato che si protrasse per attimi interminabili. Godevo come una pazza mentre le dita cercavano altro piacere dentro di me, intanto che mi sfondavo con decisione sul simulacro del suo cazzo. L'orgasmo mi diede la calma necessaria a riposare un paio d'ore prima che la sveglia mi buttasse giu' dal letto e la consapevolezza che l'indomani la carne del menù di "Don Vito" non sarebbe stata l'unica che avrei gustato con la mia lingua. Il viaggio in macchina fu un vero supplizio, avevo indossato un abitino elegante la cui fantasia si sposava in modo delizioso con il colore ambrato che la mia pelle assumeva nei mesi estivi. Max era ...
... vestito in modo informale con jeans e camicia bianca, mantenere l'anonimato e non farsi notare era fondamentale per poter recensire un locale senza il pericolo che il personale si rendesse conto di chi eravamo e ci trattasse con quel' occhio di riguardo che avrebbe falsato il nostro giudizio. Con la scusa del caldo chiesi a Max se potevamo fermarci un attimo, perché volevo togliermi i collant a rete che indossavo sotto il vestito, con l'aria condizionata stavo appena bene ma usai la scusa che avremmo pranzato all'aperto e la giornata stava diventando davvero torrida. "Va bene Chiara mi fermo alla prossima area di servizio così puoi farlo con comodo e ci prendiamo un caffè che stamattina non ho fatto neppure colazione" Gli dissi che non era necessario e maliziosamente mi tolsi le scarpe e infilai le mani sotto il vestito facendo scivolare i collant sulle gambe abbronzate. Il movimento delle mie dita sotto il vestito non passò inosservato, anche perché facendolo scoprii una generosa porzione di coscia, fino a mostrare l'intimo trasparente che a stento nascondeva un frutto dolcissimo che volevo lui assaggiasse. I nostri occhi si incontrarono, la mattina era stata una schermaglia di allusioni e doppi sensi che aveva scaldato gli animi di entrambi. Quel mio gesto sfrontato era stato la scintilla gettata in un pagliaio di emozioni lasciate all'asciutto per troppo tempo e pronte a trasformarsi in un incendio, da ...