1. Cazzo e tatuaggio a barcellona


    Data: 10/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: pato3, Fonte: Annunci69

    ... dei maschi. Promise al ragazzo di colore che una volta finito con l’inglese si sarebbe fatta scopare in tutti i modi da lui. Lasciò l’amico con un bacio in bocca, davanti ad altri ragazzi che avevano sentito la conversazione e si erano eccitati, ed entrò con me e l’inglese in uno dei bagni.
    
    “Vuoi venire ora, o quando sono con lui?”, mi chiese indicando verso la porta il ragazzo di colore che ci aspettava fuori.
    
    “Meglio con lui”, dissi io.
    
    Slacciò i jeans dell’inglese e tirò fuori la minchia modesta. L’inglese tutto appassionato iniziò a baciarla, ma lei non era così coinvolta. Iniziò a segarlo con dedizione professionale.
    
    “Fatti scopare”, gli disse lui.
    
    “No”
    
    “Dai, andiamo!”
    
    “No”. Vedendo che quell’ingrato insisteva lei rispose brusca: “Voglio solo cazzi neri”.
    
    L’inglese si “accontentò” di venire con una sega. Martina si pulì la mano con la carta e mandò fuori l’inglese, uscì un secondo per chiamare l’altro ragazzo, ma non c’era più.
    
    “Dove cazzo è?”, mi chiese. Martina iniziò ad imprecare e prese a male parole l’inglese che era ancora lì. Andammo a cercarlo, ma di lui non c’era traccia.
    
    Continuammo a bere e trovò un altro ragazzo con cui divertirsi. Non era scuro come l’altro, ma era mulatto e al solito palpeggiamento di controllo rispondeva bene. Tra una slinguazzata e l’altra si girò verso di me e mi disse, leccandomi l’orecchio: “Mi voglio tatuare sopra il culo ‘solo cazzi neri’”. La trovai un’ottima idea. L’idea le era venuta perché di fronte ...
    ... al nostro hotel c’era uno studio di tatuaggi. Poi chiese al suo amico cosa ne pensasse dell’idea. Anche lui la trovava geniale.
    
    “Vieni con me”, le disse il ragazzone.
    
    Andammo fuori dal locale, in una via buia. Non la baciò più, niente più effusioni. Era deciso a trattarla come una cagna. Le fece mettere le mani contro il muro e le abbassò il perizoma. Alzò il vestito, mise il preservativo e la penetrò da dietro.
    
    Martina urlava e godeva. Lui si sfogava come un animale. Ogni tanto la sculacciava. Mi guardava e mi diceva: “Proprio una gran troia!”. Poi si rivolgeva a lei, “Ti piace, troia?”. Lei mugolava “sì”.
    
    Si interruppe un attimo per prendere il telefono dalla tasca. Lo sbloccò e me lo diede. “Fammi un video”, mi disse.
    
    “Non inquadro la faccia”, dissi io.
    
    “Inquadra me, e il culo della tua troia”.
    
    Iniziai a girare. Lui guardava in camera e salutava gli amici, dicendo che si stava sbattendo una troietta italiana. Poi le strinse le tette e le fece uscire dal vestito. “inquadra le tette”, mi disse. “Guardate che belle tette che hanno le italiane”, disse alla camera. Poi aggiunse, “Sapete chi mi sta facendo il video? Il suo fidanzato”.
    
    Era ancora più gasato mentre lo riprendevo. Chiese a Martina di dire ad alta voce che era una troia. Aveva davvero trovato pane per i suoi denti dato che lei amava dirlo e farselo dire.
    
    “Sono la più troia in tutta Barcellona. E se hai altri amici, falli venire qua”, e mentre parlava lui aumentava la spinta. Il ragazzo mi ...