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La Capa
Data: 12/03/2018, Categorie: Etero Autore: Zeppo
... risultava estremamente interessante, nonostante l'èta non più giovanissima.Mi resi conto anche che la gonna lasciava intravedere due gambe ancora di tutto rispetto.“forse non è poi così male, è ancora una bella donna” pensai.Finito il caffè tornammo nella sala riunioni. Il computer assobii la mia attenzione fino a quando vedi passare,dietro al vetro la segretaria dell'ufficio: una superba 25enne con un campionario di curve chiuso in un vestito di cattivo gusto, con un trucco eccessivo e uno sguardo che dava l'idea di totale idiozia... insomma l'archetipo della segretaria oca che i dirigenti prendono per abbellire l'ambiente.Tuttavia le mie parti basse ebbero subito un sussulto.Susan si accorse dei miei sguardi.“Non dirmi che ti piace quella fica secca?” disse con una punta di gelosia.“Ah!” feci io ridendo, “quella fa parte dell'arredamento, però non è brutta”Susan alzò e chiuse le tendine della sala riunioni.Ora non potevo più vedere quello che succedeva fuori, né nessuno poteva vedere dentro.“Adesso non ti distrarrai più” disse Sunan“Ci sei sempre tu,qui” feci con fare un po' malizioso. Appena finita la frase iniziai a temere di avere esagerato. Era pur sempre il mio capo.Lei invece mi guardò intensamente e mi sorrise. Non disse nulla.“che avrà pensato?” mi domandai dubbioso.La tesione venne rotta dal suono del suo telefono.Mentre parlava si sedette su una sedia dall'altro lato della scrivania, mantenendo una certa distanza dal tavolo. In quella posizione potevo avere una ...
... visione completa del suo corpo.Da dietro il mio computer tiravo delle occhiate vogliose verso di lei.Senza smettere di parlare al telefono iniziò a massaggiarsi una caviglia. Per farlo allargò oscenamente le cosce. Potevo intravedere l'elastico delle sue provecanti autoreggenti e l'interno coscia nudo sopra di esse.Degluttii con difficoltà.Lei si chinò per massaggiarsi meglio e mi lasciò vedere ancora meglio la meravigiosa scollatura.La camicetta ancora sbottonata faceva intravedere un reggiseno di pizzo nero.Ebbi un erezione mostruosa. Non sapevo cosa fare. Cercavo di concentrarmi senza riuscirci.Lei ogni tanto mi buttava un'occhiata e sorrideva maliziosa sotto i baffi.Finalmente finì la telefonata. Si ricompose, mi sorrise:” direi che si è fatta ora di andare a cena”.Prendemmo la macchina e ci dirigemmo verso l'albergo. 15 minuti più tardi ci trovammo nell'atrio. Lei aveva una camicia di seta bianca ancora più sbottonata del pomeriggio e una gonna leggera tutta svolazzante, scarpe lucide con tacco altissimo e una collana di perle che le cadeva in mezzo ai seni.“E' stupenda così” pensai io. “Che eleganza” le dissi per sciogliere il ghiaccio. Mi passò l'indice sotto il mento con fare malizioso: “neanche tu sei niente male”Ci sedemmo. Le ordinò una bottiglia di vino e da mangiare per tutti e due. “Non ti dispiace vero? A me piace prendere l'iniziativa”.“No, affatto...sei tu il capo”.“Dopo l'orario di lavoro non occorre mantenere le formalità da ufficio, puoi anche rilassarti e ...