Figlio di Puttana: come una Vacca alla Monta
Data: 12/03/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Orion V.
... una cosa: il cazzone nero di Jason, che sta per riempirmi la pancia una volta di più! Indosso la camicetta coloniale e i jeans blu vivo con gli stivali a tacco alto infilati dentro: un modo per proteggermi almeno in parte ed esere sicura di non essere spogliata del tutto. Almeno quello: Jason nonmi vedrà mai più nuda… Non che a lui importi molto. Fa una smorfia quando mi vede entrare nell’ufficio. Mi squadra talla testa ai piedi, soffermando lo sguardo sulle tette mezze di fuori (una volta dentro ho smollato un paio di bottoni) e sui fianchi stretti nei jeans, e sogghigna. - Ecco la vacca che viene alla monta… Ero sicuro che saresti venuta: ormai non puoi più vivere senza il cazzo nero, no è così? Rabbrividisco. Jason è un Alfa: un dominatore. Sa come eccitare una femmina umiliandola, ed è abituato a farlo… Chissà quante altre clienti della palestra si scopa? Sono tutta bagnata; gli scrupoli ci sono ancora, a differenza delle altre volte durante le quali cornificavo solo mio marito… Ma questo è perché amo Gianni molto più di quanto abbia mai amato Saverio. Però gli scrupoli aumentano solo l’eccitazione: mi fanno sentire sporca, e quindi troia… Vacca… Ha ragione lui: sono consapevolmente venuta a farmi montare. - Hai ragione – ammetto, con un groppo in gola per la voglia pazzesca che ho di essere coperta – Sono una vacca… Una vacca bianca che ha bisogno del cazzone nero. Il cervello che ho in testa smette di girare: ormai quello fra le gambe ha il controllo totale di me. ...
... Jason è sbragato sulla sedia dell’ufficio e mi guarda con un malcelato disprezzo che non copre il desiderio che a sua volta prova per me: so che gli piace il mio corpo, e ne sono gratificata. Si mette una mano sul pacco e si palpa l’erezione all’interno dei pantaloni da ginnastica larghissimi che idossa: - Il tuo cazzone nero è qui, vacca: inginocchiati, tiramelo fuori e ciuccialo come si deve… Obbedisco. Mi inginocchio e sfodero quella bega mostruosa, nerissima… Così grossa che non diventa mai veramente del tutto dura. Ma abbastanza potente da sfasciare comunque qualsiasi femmina. Sgrano gli occhi, beandomi di tutta quella mascolinità: ventisette centimetri al massimo dell’erezione e grosso in proporzione… Praticamente come un bottiglione, ma in più è caldo, pulsante, e avvolto in un reticolo di venature gonfie e palpitanti. Lo afferro a due mani e comincio a leccarlo a lingua piatta, come in adorazione di quel totem di carne che mi domina con la sua potenza animale. - Aah! Brava, vacca… - fa lui afferrandomi per i capelli – Così! Tuo marito ce l’ha un’idea di che razza di ciucciacazi si è sposato? O è troppo occupato a leccare il culo ai suoi clienti neri? Scommetto che è mezzo frocio, come la maggior parte degli italiani… Succhio saporitamente l’emorme cappella piatta e rispondo mentalmente alle sue domande: Saverio non ha idea di come io sia brava con la bocca, visto che non vuole “umiliarmi” facendolselo succhiare; e sì, probabilmente ora sta cercando di proteggere qualche ...