Di ritorno dalla spiaggia
Data: 13/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: fioccorosso
... caldo le fa solo che bene alla circolazione...sarà stanca anche lei in fondo...� un pensiero che mi fa dubitare delle tue intenzioni. Il piedino si muove, andando sempre più a fondo, fino a raggiungere il proprio obbiettivo. Ti lasci scivolare sul sedile, per meglio arrivare a lui e giocarci. Inizia a fare la pasta col piede, come le gatte sul loro cuscino preferito. Un lievissimo mugolio di piacere mi sfugge dalle labbra. Sai di aver fatto centro. Lo senti sia con le orecchie che con il tatto. Ti raddrizzi, lasciando andare il tuo giocattolo per un attimo. Vuoi controllare cosa fanno le due persone sedute all'altro capo dell'autobus ed in che direzione guardano, autista compreso. Tutti a guardare altro...�Benissimo!�.Riporti i tuoi splendidi occhi nocciola su di me e noti il rossore sul mio viso, nonostante la lieve abbronzatura. Sai bene che non è stato il sole a darmi questo colore in più...questa volta. �Posso appoggiarmi? Vorrei provare a riposare un attimo...�. Un mio sospiro, fatto nel tentativo di cercare di riguadagnare un minimo di controllo mentre ti faccio spallucce, ti dà l'assoluta conferma di avermi fatto girare la testa. Ti sporgi verso di me, allunghi le braccia e le ingroci sulle mie ginocchia. Appoggi la testa ed inizi a far finta di dormire. Il mio sguardo resta su di te per un attimo, l'erezione non dà il minimo segno di voler sparire...per ora. Un altro sospiro e guardo fuori, cercando di distrarmi. Dopo nemmeno un attimo ti sento muovere leggermente. ...
... La tua mano risale tutti i centimetri che ti separano dal cavallo del mio costume. Tastano. Trovano immediatamente il mio cazzo duro. Le tue dita ne scorrono tutta la lunghezza, più volte. All'improvviso si spostano sull'elastico e lo abbassano, lasciando uscire la punta, non totalmente gonfia. Un veloce avvicinamento del tuo corpo e ti ritrovi con la testa vicinissima al tuo giocattolo. La lingua fa capolino dalle labbra, veloce va a giocare, stuzzicare, leccare la mia cappella. Un giochino che dura nemmeno una decina di secondi ma che a me pare un'eternità, preoccupato dal fatto che qualcuno ci possa vedere e denunciare per atti osceni in luogo pubblico. Cercando di non dare nell'occhio mi guardo intorno. Nel frattempo anche la cappella ha raggiunto il giusto grado di turgore. Un fremito tra le tue cosce ti ricorda che non sei esente dagli effetti di certi giochini. Una irrefrenabile voglia ti sta assalendo. Prendi la punta in bocca, mordicchi e succhi per un attimo, poi rimetti tutto via, all'improvviso, non appena cerco di schiarirmi la voce. �Amore...ehm...siamo quasi arrivati al traghetto�. Il traghetto che ci riporta verso casa. �Tra un attimo dovremo scendere...come farò a nascondere questa cosa?� Ti accorgi dell'aria preoccupata che ho, sorridi dispettosa. L'autobus sale sul traghetto. Un attimo dopo dobbiamo scendere. Uso lo zainetto come scudo, che mi protegga da occhi indiscreti. C'è davvero poca gente imbarcata a quest'ora...che strano. Facciamo velocemente i ...