1. Il capo - parte prima


    Data: 13/03/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: redikuori1970

    ... bambini devono essere a dormire!”. “Certo capo! Però tu raccontami quello che succede con le tue amiche”
    
    Alle 22.00 sono da solo sul divano, che guardo un documentario sugli animali, continuando a verificare sul telefonino se ci sia qualche messaggio. Niente. Non resisto e le scrivo “Tutto ok?”. Pochi istanti ed arriva la risposta “Si, tra poco rientro”. “Fai con comodo, tesoro. Ma non farti troppo guardare le tette dal tuo ex capo J”. “Stupido. Sei geloso? Allora erano tutte storie le tue”. Quest’ultimo messaggio era ambiguo abbastanza da farmelo diventare duro all’istante. Non risposi e mi masturbai immaginandola impegnata in pazzesche evoluzioni erotiche con Andrea.
    
    Aveva detto che sarebbe rientrata velocemente. Invece passarono due lunghissime ore. Lunghe, dolorose e molto eccitanti. Lei non scriveva nulla. Io iniziavo anche a preoccuparmi, ma decisi di resistere fino a mezzanotte. Se doveva rendermi cornuto, dovevo darle il tempo necessario. Stavo per scriverle, quando il mio telefono emise uno squillo che annunciava un messaggio. “Tra 10’ sono a casa. Sei ancora sveglio?”. Risposi “Certo, ti aspetto con ansia”.
    
    Mi misi sul divano ad aspettarla ed udii il rumore di lei che entrava nel garage e che saliva le scale. Si mise di fronte a me. La guardai con attenzione e con il cuore che batteva all’impazzata. Lei mi guardava maliziosa, come a sfidarmi a trovare cosa ci fosse di strano. Poi notai il particolare. Era uscita con i capelli raccolti, ora erano ...
    ... sciolti. Nonostante la sega di poco prima, mi tornò duro all’istante. Vidi anche che i vestiti sembravano stropicciati. Lei mi disse “Non mi chiedi nulla?”. Decisi per una domanda ambigua “Come è stato?”. La risposta lo fu altrettanto “Piacevole. Un’esperienza da ripetere.”. Poi si diresse verso il bagno, sentii il rumore di lei che si spogliava e preparava la doccia. Quando fu chiaro che era entrata a lavarsi, aprii piano la porta e diedi un’occhiata. Le mutandine erano a terra, vicino alla cesta della biancheria da lavare. Le presi. Erano sporche, ma poteva essere qualunque cosa. Guardai Laura dal vetro smerigliato, le sue forme erano invitanti e mi pareva di impazzire. Aprii la porticina della doccia e vidi che lei mi stava aspettando.
    
    Mi fece un cenno, voleva che mi mettessi in ginocchio. Obbedii, speranzoso. Mi prese la faccia e la mise tra le sue gambe, mentre la doccia continuava a scorrere. La leccai con passione, cercando conferma al mio sospetto. Il suo sapore era strano, questo mi eccitò ancora di più, mi alzai, la sbattei contro il muro con dolcezza e la penetrai. Lei godeva, era partita, mi voleva tutto dentro. Io le dissi “Allora, Andrea non ti ha scopata abbastanza?”. “Non penserai mica che mi sia fatta sbattere alla prima uscita?”. Fu un fulmine che mi scosse, stava iniziando ad ammettere la verità. Il mio cazzo era diventato duro come il marmo ed evidentemente questo le piaceva, i mugolii erano una chiara testimonianza. “Quindi sono cornuto?”. Laura, il volto ...