1. Sesso in spiaggia


    Data: 14/03/2018, Categorie: Etero Autore: beast

    ... una tetta dentro la coppa del costume, ma lo fa in modo languido e sembra proprio si stia accarezzando. Passa un minuto ed è lei che si alza, mentre lo fa mi guarda, le labbra increspate da un mezzo sorriso. Si infila le infradito con un movimento sexy, prende il telefono e una piccola pochette e mi passa di fianco sempre guardandomi, sembra voglia sfidarmi, sembra voglia vedere se ho il coraggio di seguirla. Cazzo se ho il coraggio, sarei proprio un coglione se non la seguissi. Mi alzo brandendo velocemente l’asciugamano e drappeggiandomelo attorno alla vita a mo’ di pareo, in modo da nascondere il mio eccitamento e mi incammino dietro di lei imprecando per il calore mostruoso della sabbia che mi ustiona le piante dei piedi, raggiungo saltellando la passerella di legno, non sono di certo un esempio di maschio tutto d’un pezzo, ma la sabbia sembra proprio lava infuocata, per fortuna lei è già molto lontana e non mi vede ballonzolare come una rana spastica. La scorgo raggiungere la fila delle cabine, piccole casette di legno a righe bianche e azzurre, mi fiondo dietro di lei, ma sembra sparita, cazzo e ora dove cazzo si è ficcata, cazzo, cazzo, cazzo. Poi vedo la porta di una cabina accostata, possibile? mi avvicino, la dischiudo un po’ di più e sbircio dentro, nella penombra scorgo due occhi in cui si riflette per un attimo un riflesso della lama del cielo azzurro che splende fuori. Entro, lei non urla, tace, mi guarda, la guardo, mi avvicino di più, il caldo della cabina è ...
    ... tremendo, ma penso che valga la pena di provare a resistere. Una sua mano mi sfiora il petto, mi accarezza i riccioli di peli neri che circondano i miei capezzoli e scendono giù verso l’ombelico e il pube. L’altra mano mi passa sul fianco, prende la piccola maniglia e chiude la porta dietro di me, tira anche il chiavistello in modo che nessuno possa entrare. Siamo io e lei, lo spazio è minuscolo e caldo come un forno, nell’aria bollente aleggia il profumo del legno cotto dal sole misto a quello di doposole al cocco. La guardo, mi guarda, le nostre teste si avvicinano, sento il suo alito caldo ma profumato sfiorarmi, dischiudo le labbra e mi avvicino ancora, sento le gocce di sudore che scendono in rivoli caldi lungo le mie braccia, lungo la schiena, infilandosi in mezzo ai glutei. Sto per baciarla ma invece delle sue labbra, incontro un suo dito. Mi ferma, le sue mani si posano sulle mie spalle, mi afferrano, mi fanno ruotare su me stesso, ci scambiamo di posto, ora lei ha la schiena alla porta e io mi trovo sul fondo di quella minuscola casetta di legno. Mi spinge verso il basso obbligandomi a sedere sulla piccola asse cha funge da panca. Si inginocchia di fronte a me allargandomi le cosce e tuffandoci la testa in mezzo, la sua bocca mi azzanna il pisello attraverso il costume, sono piccoli morsetti che mi fanno sussultare, baci, lunghe leccate, mi annusa, passa la lingua lungo l’orlo del costume infilandola leggermente all’interno e facendomi rabbrividire per il piacere. ...