L'Organizzazione (Capitolo 3)
Data: 16/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Ipsedixit
... un dolore acuto ai capezzoli glielo fece presente. Tentò di gridare e di chiedere pietà, ma a causa delle mutandine che aveva in bocca e del bavaglio, l'urlo della ragazza si ridusse però ad un flebile suono gutturale, assolutamente coperto dal rumore del furgone che correva lungo la strada. I due uomini le avevano preso i capezzoli fra le dita e glieli stavano torcendo e tirando sempre più, quasi sollevandola dal materasso per i seni. Sconfitta, Valeria aprì finalmente le gambe, nella speranza che così smettessero. Loro però continuarono, sghignazzando: - Apri quelle gambe di più, troia… che così non ci basta!! - Valeria cercò di accontentarli, divaricando quanto più poteva. I due lasciarono la presa e la ragazza s’illuse che l’avrebbero lasciata in pace. Pochi secondi di sollievo ed il dolore ai capezzoli ritornò, diventando acuto, quasi insopportabile. Le ingiunsero perentoriamente di non frignare e restare ferma. Lo fecero rivolgendosi a lei in modo estremamente volgare, dicendole che era la loro puttana, la loro troia, che avrebbero fatto di lei ciò che volevano, e guai a lei, se si fosse ribellata. Le strapparono la sottile maglietta ancora arrotolata sul petto ed anche la minigonna. Completamente nuda, Valeria sentì quattro mani ruvide e robuste che la esploravano ovunque, senza ritegno. Una le aveva strizzato il seno, e quando aveva lasciato la presa, era scivolata giù, sempre più in basso, sul pube, poi in mezzo alle gambe, raggiungendo la vulva. Quelle dita le ...
... avevano sapientemente scoperto il clitoride, che era fra le dita dell'uomo, che non se lo lasciava più scappare. Mentre quella mano le massaggiava con incredibile abilità il clitoride, un'altra, chiaramente appartenente all'altro uomo per via dell’evidente ruvidezza, le aveva carezzato la schiena, per poi scendere fino ai glutei ed infilarsi tra le sue natiche. Con movimenti circolari del dito medio, l'uomo le aveva stimolato l'ano, provocandole una sensazione di terribile umiliazione, ma che allo stesso tempo risultava elettrizzante. Mentre il primo insisteva con il clitoride, il secondo iniziava a premere col polpastrello sull'ano di Valeria, applicando una forza progressivamente maggiore. Un attimo prima di penetrarle il culo, l'uomo infilò il suo dito medio fra le grandi labbra della vagina di Valeria, per lubrificarselo. Per quanto Valeria tentasse di opporsi, quel le penetrò l’ano senza pietà, nei tempi e nei modi che l'uomo decideva. I due compari iniziarono poi a masturbarsi, sfregando i loro cazzi enormi sulle guance di Valeria, per farle comprendere le dimensioni e la rigidità, per farle apprezzare il calore e perché ne percepisse l'odore “maschio”. La toccavano, la usavano, ne esploravano le parti intime, la umiliavano e la deridevano. Tuttavia, la vera umiliazione di Valeria la ottennero solo quando le dimostrarono come si fosse bagnata fra le gambe, insomma che il suo corpo la stava tradendo, rivelando a tutti quanto in realtà le piacesse essere trattata come una ...