Quindici giorni alle terme ( short version )
Data: 16/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: GIAO
Mi avevano trovato un po’ di parametri alterati nel fegato, e così mi mandarono per quindici giorni al Grand Hotel di Montecatini. Settembre è il mese in cui le donne-bene vanno alle terme, quando i mariti sono ormai tornati al lavoro in città e loro sono libere di scopare come vogliono. Io avevo trent’anni, e considerata l’età degli altri uomini in albergo, mi aspettavo di essere molto richiesto. Il più giovane, sui cinquant’anni, era un portiere d’albergo di Salsomaggiore, che veniva a Montecatini per scopare, cosa naturalmente che non poteva fare a Salsomaggiore, se no, diceva lui, lo licenziavano ( o più probabilmente aveva una moglie ). Così, per fare rapidamente conoscenze, ebbi la faccia, la prima cena nel salone dell’albergo, di chiedere al direttore di sala di cucinare personalmente. Mi feci portare una capace padella, un chilo di rigatoni cotti al dente, cipolla, pomodoro, olio, alcuni altri miei ingredienti segreti, una bottiglia di vodka e un fornello a spirito. Al centro della sala, dopo aver preparato il fondo ( con una ricetta che non vi dico ) feci saltare i rigatoni, poi li incendiai con la vodka, e fu un trionfo. Ne hanno voluto sentire un po’ tutti, e devo dire che erano buoni. La mia esibizione fruttò la stessa sera il letto di una siciliana, che aveva fra le gambe un gran pelo nerissimo con in mezzo una figa di color rosso acceso, o forse mi appariva così rossa per via del contrasto col pelo. La sera dopo, mentre stavamo scopando, telefonò dalla ...
... Sicilia il marito, che voleva sapere dov’era la moglie. La cosa non mi piacque, e decisi di cambiare. Il mattino dopo alle undici e mezzo ( mi alzavo tardi ) dopo aver bevuto l’acqua ero a prendere un caffè al bar delle fonti, quando passò, andando di fretta, una signora, che chiamerò Olga. Olga era una nobildonna di origine russa ( diceva lei ), rotondetta, con gli occhi chiari, che ogni anno veniva al Grand Hotel in settembre. Mi vide e mi salutò: “ Ciao Giacomo” “ Dove vai così in fretta?” le chiesi “ Taci - mi rispose - se va avanti così scoppio, sono dieci giorni che non vado in bagno. Ho provato dei lassativi ma non funzionano. Ora vado in farmacia a farmi dare una purga da cavallo “ “ Ma hai provato con un clistere?” le chiesi E lei, con uno sguardo maliziosetto: “ Già, e chi me lo fa?” “ Potrei fartelo io” buttai lì. Il suo sguardo era ora molto più interessato. “ Va bene “ disse. Andammo in farmacia a prendere un siringone da due litri, una polverina da mettere nel siringone con acqua tiepida, e un po’ di vaselina per lubrificare il buco. In camera sua io andai per primo in bagno a preparare il siringone, poi ci andò lei. Ne uscì con un corto baby-doll ( allora andava così ) trasparente, senza mutande. Io vedevo benissimo in trasparenza, e lei ovviamente lo sapeva. Si stese a pancia in giù sul letto. Io le sollevai l’orlo del baby-doll e scoprii un bel culo rotondo “ Hai un culetto imperiale” le dissi E lei, allargando le gambe: “ Ti piace solo quello?” “ E una passerina ...