1. Parte terza-il pomeriggio e l’attesa per il giorno dopo


    Data: 18/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: birbante58, Fonte: EroticiRacconti

    E’ appena uscita dalla porta, con il viso sbattuto e qualche lacrimuccia agli occhi; io sono in accappatoio appena fatta la doccia e la guardo salire sulla sua macchina, mi saluta mentre chiude la portiera. Cammina un po malferma sulle gambe segno che ne ha preso un bel po e lo ha preso bene. Rido. La chiamo al telefono e sento la sua voce dolce e felice: sono stata benissimo, mi hai fatto capire angoli di me stessa che non credevo esistessero, mi hai scopata benissimo, ho goduto come una matta anche se ero venuta senza speranze, hai saputo portarmi al limite e poi liberarmi. Grazie, amore mio, grazie. Le rispondo che anche io non avevo mai incontrato una donna vera prima di lei, donna che sapesse dare al proprio uomo quel piacere che per tanto tempo ha cercato e mai trovato. Dare a lui la precedenza, farlo sentire importante, farlo sentire l’unica cosa che in quel momento le importi. Scendo a pranzo in hotel, il portiere sorride ammiccante, quasi si fosse appostato fuori dalla porta ad ascoltare tutto, cosa che non mi sarebbe per niente dispiaciuta, magari anche tirarsi una sega sbirciando dallo spiraglio, il porcellino. Probabilmente ho una punta do voyeurismo, probabilmente……..(vedrete in seguito) Mentre mangio mi ricordo delle sensazioni provate: la sua fica calda, bagnata; le sue tette sode che ho strizzato e torturato, leccato a più non posso, quando la ho fatta sedere sulla mia bocca, quando mi ha strofinato le zinne sul viso e io che cercavo di prenderle con la ...
    ... lingua, le volte che mi è venuta in bocca e il gusto del suo miele: ah già, non mi sono lavato i denti e ho ancora il gusto! Ecco perché il pranzo sa di qualcosa di indefinibile e stavo per dire qualcosa al cuoco! Ripenso al suo sguardo mentre mi spompinava l’uccello duro, mentre lo ingoiava o giocava con la mia cappella violacea, mentre faceva i ghirigori sulle palle e mi stringeva il cazzo alla base per non farmi venire. Le sue labbra strette attorno alla punta, la lingua che frullava veloce, la testa che andava su e giù, io che non riuscivo a guardarla più di tanto, quasi avessi vergogna di quello che stava facendo! Ma ricordo soprattutto i suoi occhi, sbarrati durante l'orgasmo che mi fissavano come se fossi l’unico uomo sulla terra, l’uomo che ha saputo portarla al piacere, al primo vero apice durante la penetrazione Sono felice per questo, mi sento realizzato e penso a chi mi aspetta a casa, inutile dire che ogni rimorso è sparito. In una mattina ho goduto di più che nei precedenti vent’anni, incredibile. Guardo e riguardo quei 30 secondi di film che ho sul cellulare e mi dico (da solo) tutti gli insulti del mondo per aver aspettato così tanto a trovare una vera donna e a lasciare quella che ho a casa e che non vale la suola delle scarpe di questa. Aspetto le 14 e mi preparo a partire, oggi pomeriggio mi aspetta la prosecuzione del viaggio, devo fare 200 km e non voglio tardare. Durante la strada ripenso ancora, la sento ancora una volta, mi dice che ha la passera in fiamme ...
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