1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... resterebbero che le dimissioni e le elezioni anticipate sarebbero una conseguenza.» Tamburellò le dita sul tavolo. «Sarà dura, ragazzi. Spero di potervi sostenere.» Signor sindaco, sono convinto che lei non cambierà idea perciò mi permetta di suggerirle che se aspirasse a un avanzamento di carriera politica, se la scordi», considerò Fabrizio «e mi perdoni la battuta se aggiungo che, sostenendoci, rischia d’essere buttato fuori del comune ruzzolando le scale.» «Già», annuì il sindaco con un sommesso tono d’inevitabilità. «Ogni giorno di più mi accorgo quanto sia impossibile esercitare la funzione di primo cittadino e rimanere autonomo dalle forze politiche. Chi asserisce di esserci riuscito, o è falso o si è illuso di esserci riuscito. Allo scadere del mio mandato tornerò a lavorare a tempo pieno nell’azienda di mio padre. Mi chiedo perché mai abbia accettato la candidatura.» «Perché nessuno è immune alle lusinghe», asserì Livio «ma non ha fatto il successivo passo, quello di adeguarsi al sistema, perciò sarà sconfitto perché il soggetto anomalo piombato nell’immutabile ingranaggio politico delle convenienze è lei. Lei è un personaggio giusto per un mondo immaginario ma in questo, mi passi il termine, è un rompicoglioni come noi.» Il Sindaco annuì. «Ora vi prego di scusarmi. Credo che di là ci sia gente che attende. Teniamoci in contatto. Raffa, salutami i tuoi e Rossana.» «I miei senz’altro ma non Rossana. Non stiamo più insieme da qualche mese. «Avrei giurato foste una ...
    ... coppia affiatata.» «Invece litigavamo spesso.» «Sentitelo», esclamò Fabrizio «il Dongiovanni della Valcorniola era fidanzato e l’ha pure rimpiazzata perché come ha messo piede nella nostra sede, ha fregato la ragazza a un nostro socio. E vedesse che bella figliola s’e accaparrato.» «Buon per lui», rispose il sindaco «anche se un po’ mi spiace. Rossana è mia cugina di secondo grado, ma così va la vita.» La celia Da dieci minuti la delegazione ecologista era seduta attorno al tavolo di un bar di Sanfabiano. Fabrizio teneva una mano sulla spalla di Mauro e sorseggiava il caffè. «Spero non te la sia presa per la battuta.» Mauro fece spallucce e rimase col sorriso sulle labbra. «Rubacuori, che stai covando?» «Mi è venuto in mente quale sia il colmo per un laureato in Scienza della Comunicazione.» «Quale?» domandò Fabrizio. «Essere proprietario di un’impresa di pompe funebri.» «Un colmo così azzeccato come ti è venuto in mente?» «Il mio sindaco ha preso quel dottorato.» «Ed è proprietario di un’impresa di pompe funebri?» gli chiese Dino. «È l’azienda di suo padre.» Risero così rumorosamente che la commessa del bar li scrutò con l’espressione di chi si domandasse quante rotelle mancassero agli ospiti di Mauro. Perfino Livio, che se rideva lo faceva in modo sobrio, aveva mollato i freni. «Questa è più bella dei colmi sui carabinieri», disse. «Il lavoro non gli mancherà se tornerà a gestire la sua azienda a tempo pieno», seguitò Fabrizio, sarcastico «e se non vorrà trovarsi incastrato in ...
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