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Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... sia accaduto nulla di quel che si possa immaginare. L’anello di fidanzamento che Mauro le ha regalato non se l’è tolto. Abbassa gli occhi e tiene la mano sinistra in vista perché possa vederlo se mi capita d’incontrarla.» Luciano annuì. «Un po’ mi spiace», ammise. «Rossana, in fondo, è una brava ragazza, onesta soprattutto e mi ero abituato a vederla per casa. Sai Nadia? Suo padre non mi saluta più.» «Anche sua madre», rispose Nadia. «Per non averne l’obbligo cambia corsia se mi capita d’incontrarla al supermercato.» «É inevitabile che i rapporti tra le famiglie si guastino quando accadono certi fatti ma il tempo attenuerà i risentimenti, vedrai.» «Lucy tra due mesi saranno ventinove anni che stiamo assieme, due di fidanzamento e ventisette di matrimonio», gli rammentò Nadia per divagare da un argomento che gli aveva lasciato non poco amaro in bocca. «Miseriaccia come passa il tempo. Mi sembra ieri che ti forai la bicicletta.» La moglie gli tolse un rimasuglio di sapone dal lobo di un orecchio e gli chiese: «Lucy ti sono venuta a noia?» «Non ti reggo più.» «Bugiardo. Ancora mi tieni abbracciata dietro sennò non ti addormenti.» Nadia sentì il marito sfiorargli la parte sinistra del collo col dorso delle dita. Il modo di accarezzarle quel punto le aveva sempre fatto accapponare la pelle. Dal suo sguardo, sgombro di preoccupazioni, si accorse che Luciano si assentava piacevolmente dal presente. «A cosa stai pensando Lucy?» «Al nostro primo appuntamento. Avevo un’agitazione ...
... addosso. Altro che quella di Mauro stamattina. Ti presentasti con una maxigonna che ti faceva un figurino tutto curve.» «La misi apposta per rifarmi di quando passavo davanti alla tua bottega. Strabuzzavi gli occhi per guardarmi le gambe mentre pedalavo. Ero così imbarazzata che sarei scesa per darti una scarpa sul capo. E quel tuo saluto striminzito? Dio che rabbia mi facevi!» «Il giorno dopo mi fissavi imbronciata se non mi trovavi davanti l’uscio e vuoi che ti sveli una cosa? Mi assentavo apposta per capire come avresti reagito.» Che cosa?» «Dai che mi mandavi i segnali.» Nadia gli accarezzò la nuca e le venne di rammentare l’espediente che Luciano aveva escogitato per attaccare bottone. «Dovevi proprio forarmi la bicicletta?» «Non sapevo come fare a dirti una parola in più di “ciao”. Sono stato sul punto di farlo parecchie volte ma non riuscivo a spiccicare parola quando passavi. Mica potevo dirti: signorina oggi è stata una bella giornata ma domani le suggerirei di prendere l’ombrello perché il colonnello Bernacca ha previsto pioggia. Sapessi quante volte ho preparato il discorso. Poi la mente mi diventava un foglio bianco quando ti vedevo.» «Mancò poco che rinunciassi a venire con te e accettassi, invece, l’appuntamento con Filippo quando mi proponesti di andare a mangiare il cocomero.» «Quell’impiegato delle poste con la faccia da allocco?» «Aveva un impiego sicuro.» «Perché non lo facesti?» «Mi piacevi tu ma due fette di cocomero», ripeté Nadia. «Potevi offrirmi la pizza, ...