Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... parola. Hanno diritto di parlare anche gli altri», lo redarguì Livio. «Va bene Livio, la smetto ma lascia che dica due ultime cosette ad Alvaro.» Fabrizio assunse un’aria di rassegnata sopportazione e s’infilò le mani tra i capelli. «Alvaro, posso chiederti di domandare alla ragazza, che ti siede accanto, di rimettere il masticone nella carta dalla quale l’ha tolto? Il suo ruminare mi fa immaginare il percolato colato da una discarica abusiva di rifiuti tossici e nocivi! E spengi quel cazzo di sigaretta!» Arturo scrutò l’intera assemblea e sentenziò: «Smettetela di fumare se volete che siano costruite meno dighe, perché parecchia acqua la succhiano le piantagioni di tabacco. Almeno questo lo capite, arcipelago verde dei miei coglioni?» Tutti spensero le sigarette e la ragazza, arrossita per l’imbarazzo, ripose la gomma masticata in un fazzolettino di carta. Seguirono momenti di silenzio, rotto da colpi di tosse. Il Bizza si lasciò cadere sulla panca improvvisata, teatralmente affranto. Anche quella sera, al prezzo d’essere stato riconfermato “superrompicoglioni”, aveva riportato la sua dialettica vittoria. Sentì Monica che gli diceva: «Arturo non ti pare d’averlo mortificato troppo quel ragazzo, e la sua amica c’è rimasta male. Smettila di essere così intollerante. Tra loro ci sono giovani che ci credono davvero in certi valori. Non di vedere soltanto le loro contraddizioni.» Il Bizza guardò Monica con gli occhi ancora spiritati dai quali traspariva un’ombra di rammarico. ...
... Carlo Boncompagni disse, con saggio distacco dalla polemica: «Vorrei aggiungere qualcosa, se permettete.» «Prego vai avanti», lo sollecitò Livio. «Al mondo sono state costruite 40 mila dighe, superiori ai 15 metri di altezza. Finora, però, nessuno è riuscito a valutare i benefici effettivi che hanno portato e spesso le utilità sono state gonfiate esageratamente in fase di progettazione e finanziamento, mentre i costi di costruzione, calcolati grossolanamente, sono accresciuti a dismisura. Per non parlare poi dei problemi di sicurezza che le dighe mal costruite rappresentano. Inoltre gli invasi artificiali, interrompendo il naturale scorrimento delle acque, impediscono a fanghi e ghiaie di giungere al mare e la riduzione d’apporto di questi materiali favorisce l’erosione delle coste, compreso l’aumento della salinità in corrispondenza delle foci cagionato da un minore afflusso d’acqua dolce. È un pericoloso irresponsabile chi sostiene che ogni metro cubo d’acqua dolce giunto al mare sia una ricchezza sprecata. Insomma la costruzione di una diga è un vero e proprio shock ecologico, un atto criminogeno nei confronti della natura.» «Amen!» sentenziò il Bizza. «Quando capiremo che l’unico modo di rispettare l’ambiente è di lasciare che la natura faccia il suo corso?» «Dovremmo non esistere», ironizzò Livio. «Un invaso», seguitò Carlo riprendendo il suo ragionamento «potendo essere usato come regolatore di piene, impedirà lo straripamento del fiume a valle. Questo può sembrare un bene ...