Cena romantica
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: manueletto93, Fonte: Annunci69
Quante volte abbiamo ripetuto che avremmo avuto un posto nostro, ed eccoci lì. Era il primo week end nel nostro appartamento, avere un posto tutto nostro dove condividere il nostro tempo, dire che eravamo eccitati sarebbe un eufemismo.
Quel sabato decidemmo di non uscire e di cucinare assieme godendoci una serata per noi. Faceva molto caldo perciò eravamo vestiti con lo stretto indispensabile, in fin dei conti eravamo solo io e lei. Cosa c’è di più bello di poter stare in comodità con la propria ragazza?!
Io indossavo solo dei pantaloni e lei aveva una larga maglietta che le copriva a malapena il culo, non portava nemmeno le mutande, i suoi capezzoli così scoperti dai soliti occhiali mi fissavano l’uccello.
Per tutta la cena i nostri piedi nudi stuzzicarono i genitali opposti, con movimenti lenti e misurati, quasi faticammo a cenare! Non smettevamo di ridere. Lei ormai era un lago ed io più duro del pavimento che ci aveva spiati fino a quel momento. Il mio alluce lentamente iniziò a farsi strada tra i suoi umori, finché non entrò per intero nella sua figa, era calda e confortevole proprio come un fico, lo mossi in modo circolare, i suoi gemiti aumentarono. Godevo di quella sua espressione, la frequenza dei suoi gemiti aumentò, la mia eccitazione cresceva sempre più. Le sue guance arrossivano lievemente lasciando quella bocca da pompinara semi aperta. Quindi continuai a stimolare le sue profondità fino al farle raggiungere un orgasmo tale da farle perdere la ...
... concezione di ciò che la circondava, a tal punto da rovesciare il bicchiere di vino nel suo svolgimento.
Mi guardò; un attimo prima era accasciata sulla sedia e in un istante si alzò, venne vicino a me, poggiò le mani sul tavolo mettendosi a cavalcioni su di me. La sua figa bagnata era ad un palmo dal mio naso, spinse i suoi fianchi indietro e non ci volle un istante di più per farmi iniziare a leccare quella bontà. Avevo appena finito di mangiare ma avevo fame di lei, era così dolce che iniziai a leccarla sempre con più passione.
Tolse la maglietta e mi fece un collare con la stessa, staccando solo per il tempo necessario la sua figa dal mio viso, mi ritirò a se mentre con un ampio movimento del braccio fece cadere tutto a terra per potersi mettere a 4 zampe sul tavolo trascinandomi con lei. Mi ordinò di distendermi sul tavolo senza mai staccarmi dalla sua figa , voleva che non smettessi di mangiarla.
Era molto intrigante come situazione. Continuai a gustarmi quel fiume di emozioni prodotti incessantemente, ormai avevo la barba piena del suo odore.
Calore, umidità, (era molto piacevole), il mio uccello fu avvolto da ciò e sussultò dalla gioia, non cessai la mia attività, ora la sensazione mi avvolgeva completamente senza che una piccola parte fosse scoperta; la sua lingua aperta avvolgeva nella sua bocca per intero la mia mazza, su e giù su e giù , non potei non infilarle la lingua dentro per poter ricambiare quel piacere.
Più piacere provavamo più ne davamo.
Allora ...