Un ferragosto molto caldo
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: bifelice
... pantaloncini e la maglietta mentre parlavamo e rimasi nudo. “Ma ci si può spogliare del tutto nel tuo giardino?” mi chiese Gino incredulo, ma già interessato al mio cazzo e al mio culo.
“Certo, non ci vede nessuno da nessuna parte. Ho già giocato con alcuni amici e amiche in giardino e ti garantisco che si sta molto bene.” risposi, mentre anche lui si spogliò dei pochi abiti estivi. Gino era proprio eccitato, non doveva essere abituato, a differenza di me, a stare nudo all’aperto. Aveva già un inizio di erezione che gli faceva stare sollevato il cazzetto. Finii di sistemare un accessorio della piscina mentre Gino si sdraiava sopra ad uno dei materassini. Svolta quell’ultima incombenza, mi sdraiai anch’io sopra ad un materassino. Si stava proprio bene, il sole era bello forte e l’aria non era per nulla afosa, una leggera brezza permetteva di stare proprio beati sul materassino, bagnati quel tanto che bastava per non soffrire il caldo.
Neanche il tempo di rilassarmi del tutto sul materassino, che l’amico Gino iniziò a titillarmi un capezzolo. Sa perfettamente che uno dei miei punti erogeni favoriti sono proprio i capezzoli. Una volta trovai un bravissimo succhiatore, che riuscì a farmi provare l’orgasmo solo smanettandomi i capezzoli, succhiando e mordicchiando, facendomi provare una sensazione stupenda. E proprio Gino mi fece un super trattamento sui capezzoli una volta che giocammo insieme, prima di farmi un pompino spaziale con orgasmo multiplo. Peccato solo che, ...
... causa le malattie trasmissibili sessualmente, non si pratichi l’ingoio. E devo dire che Gino ha una bocca veramente fantastica. Succhia il cazzo con una bravura notevole, sicuramente molto meglio della media, soprattutto meglio della media delle donne. Bacia con la lingua senza porsi problemi e succhia i capezzoli e i coglioni con maestria da artista.
Non mi lasciai provocare senza rispondere. Dopo un po’ che Gino mi titillava il capezzolo sinistro allungai la mano al suo cazzo, che nel frattempo era diventato bello duro. Sembrava quello di un ragazzino, rigido e con la cappella ben esposta. Certo, la voglia era ormai forte in entrambi, anche il mio cazzetto era diventato nel frattempo bello duro. Dopo un po’ di questo toccarsi reciproco, scesi dal materassino e andai sopra di Gino. Mentre lui se ne continuava a stare disteso, in parziale ammollo, iniziai a baciarlo sulla bocca mentre lo masturbavo lentamente. Anche lui allungò le mani sul mio cazzo mentre rispondeva ai miei baci passionali, massaggiandomi anche i testicoli e il perineo. Il sole era implacabile, ma la temperatura era fresca e stando in parte immersi in acqua non si soffriva il caldo per nulla. Sentivo il calore del sole scaldarmi la schiena e le natiche, persino lo sentivo, chino com’ero su Gino, scaldarmi il buchetto ormai eccitato. E i baci si susseguivano ai baci, mentre le mani accarezzavano i corpi e scendevano nelle zone erogene più nascoste. Scesi a slinguare i capezzoli di Gino, che rispose con un ...