In treno
Data: 22/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Marta Carloni
Adoro i viaggi in treno, e adoro le stazioni, persone che si incontrano e si scambiano, chi parte e chi torna, chi si sta cercando e chi invece si trova. L'intercity notte 2213 da Torino a Reggio Calabria che mi sta portando a Bologna è quasi vuoto e totalmente silenzioso, siamo in pochi a viaggiare e quasi tutti quei pochi dormono. Il mio compartimento è vuoto, cinque poltrone vuote e la mia, fastidiosamente irritante ma tutto sommato comoda, e comunque non dormirei lo stesso, ho portato un libro e mi sta appassionando parecchio. Scorro i segni neri impressi per sempre sulla carta bianca e nuova, ma qualcosa non va, le parole che leggo scorrono nella mia mente e se ne vanno, volatili, non sono concentrata, mi sento osservata. Alzo gli occhi dalla riga che stavo rileggendo per la quinta volta e mi accorgo che il mio compartimento non è più vuoto, il posto di fronte a me sulla destra è occupato da un ragazzo giovane, che mi osserva attento. Avrà circa cinque anni più di me, e io ne ho venti, è di bell'aspetto, capelli scuri e ordinati, occhi neri quasi più dei capelli, profondi, ipnotici, in contrasto con una carnagione chiara e due labbra rosse, spalle larghe dentro la camicia bianca alla coreana leggera. Per un minuto quasi, lo guardo di rimando, fissa in quegli occhi profondi, senza neanche pensare a quanto possa sembrare strano, distogliendo lo sguardo imbarazzata e un po' rossa in viso quando entra il controllore per il suo biglietto. Lui sorride, un sorriso gentile ma ...
... sensuale, direi provocante se non fosse che il controllore è un signore sulla sessantina, che infatti neanche lo guarda in faccia, ma io l'effetto di quel sorriso lo sento tutto e arrossisco ancora di più, a disagio mi alzo con la scusa di andare in bagno per potermi allontanare un po' e magari fumare una sigaretta alla prossima fermata. Percorro il vagone nella penombra della notte fino in fondo, respirando forte e ancora accaldata, mi fermo di fronte la porta del bagno per alcuni secondi e poi la apro piano, per non disturbare gli altri viaggiatori addormentati. La sto richiudendo quando da fuori qualcuno spinge forte per aprire, colta di sorpresa non oppongo resistenza balbettando piano "Occupato..." mentre i miei occhi riincontrano quelli scuri del ragazzo di prima, che non parla, ma ancora sorride, senza slegare i suoi occhi dai miei; continuando a guardarmi chiude la porta dietro di se e la inchiava, chiudendosi dentro con me. Confusa continuo a guardarlo, senza capire, lui dice solamente "scusami" e allunga la mano verso il mio viso, accarezzandomi piano una guancia, poi avvicina il viso al mio, che indietreggio fino al muro e mi blocco, un po' spaventata e un po' eccitata, i suoi occhi sono a pochi centimetri dai miei, le sue labbra quasi mi sfiorano, indugia un momento in quella posizione, occhi negli occhi, sfiorando le mie labbra con il pollice, poi si abbassa ancora, e la sua bocca si posa leggera sul mio collo, morbida e delicata. Un sospiro involontario esce dalle ...