Nutrite esplorazioni
Data: 22/03/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... voglia di strizzarmeli un po’, eppure le mani sono bloccate e non se ne parla. Tiziana fa anche di peggio, perché mentre pende dalle mie labbra si stravacca meglio di traverso sul letto con un ginocchio all’insù e comincia a giocare con le dita sulla fica, dapprima si trastulla negligentemente, in seguito insiste accarezzandosi a fondo le labbra stuzzicandosi volenterosamente il clitoride. Questo è un gioco inedito e originale, ambedue non siamo avvezze ad accarezzarci la fica mentre conversiamo, lei vede che io l’osservo in maniera stravagante, smette un attimo, ma poi riprende: “Prosegui, ti prego, non interrompere d’esporre la vicenda, è molto eccitante, mi piace tanto”. “Va bene, tu però ti stai alacremente maneggiando”. “No, figurati, non mi sto masturbando, è soltanto una leggera carezza”. “Alla faccia, chiamala carezza, per quanto mi riguarda il tuo è un autentico e lussurioso indolente ditalino”. La parola proibita e verosimilmente inviolabile è stata appena pronunciata, poiché quest’aspetto sembra voler autorizzare Tiziana ad agire più sul serio. In quell’occasione si sistema ancora meglio, affinché io possa vedere in maniera corretta, sicché procede con il palmo aperto effettuando dei comodi e fiacchi movimenti circolari: “Volevo riferirti, prima che mi dimentichi, una volta che Lorenzo era legato lì io mi sono masturbata da sola con la mano, mentre lui sbavava e faceva di tutto per sciogliersi”. “Cosa dici, sul serio, è andata così?”. “Te lo giuro, è stata ...
... un’autentica squisitezza. Dovevi vederlo, l’ho fatto farneticare dal ghiribizzo, non ci crederai, ma è incantevole lasciarsi osservare”. Tiziana riesce costantemente a sorprendermi, farsi un ditalino davanti a lui è un’azione lussuriosa e non da tutti, essendo peraltro legato. Nel frattempo con la mano insiste quasi a voler replicare riproponendo l’impresa che mi sta rivelando. Più tardi compie un massaggino con il palmo, successivamente ripiglia le perlustrazioni con la punta delle dita, appena acciuffato il punto giusto si concede un’intensa e ragguardevole mescolata finale con il dito indice: “Ascolta, se lo desideri ti libero una mano, ti fa piacere?”. “Vorrai scherzare, no, bada bene, se non sono sola non sono capace”. “Sarà, chissà, tuttavia non sai che cosa ti lasci sfuggire, perché con te al posto di Lorenzo, non è come farsi vedere da un uomo, ma è una gran porcata pure così”. Lei insiste, persevera e lo sottolinea ancora, comincia a sgrillettarsi con tumultuoso e veemente ardore, ormai sembra determinata a godere, vuole venire. La mano dopo qualche istante me la slega di sua spontanea iniziativa, io dapprima non oso e mi limito a squadrarla, in seguito provo anch’io, poiché una volta infrante le residue barriere e sbriciolati i restanti indugi, sia l’intoppo quanto la remora svaniscono in un baleno e resta solamente la pura goduria che ci fa compagnia. Brava Laura, ripeto verso me stessa incoraggiandomi e rinfrancandomi appieno, perfino un’ordinata e pacifica serata di ...