1. Io, mio fratello e la sua ragazza


    Data: 05/09/2017, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    E� sabato pomeriggio e sono sola. I miei sono fuori, mio fratello &egrave uscito con la sua ragazza. Casa &egrave tutta per me.Adoro questi momenti di solitudine, in cui posso fare ciò che voglio senza che nessuno sia lì a giudicarmi o infastidirmi. Per carità, amo stare in compagnia ma in determinati momenti voglio essere sola e questo &egrave uno di quei momenti.Dovevo uscire col mio ragazzo ma un imprevisto ha posticipato l�orario di tre ore e io sono qui, illanguidita, bramosa di attenzioni. E� �la voglia� come la chiamo io, quel desiderio che mi prende ogni tanto e mi fa fremere tutta, che mi rende capace di qualsiasi cosa quando sono con lui, con sua grande felicità, ma che conosce un unico modo per placarsi: le mie dita.Lui scopa bene, quasi mai devo fingere però, quando sono così �arrapata�, solo con l�ausilio delle mie dita riesco a placarmi, a smettere di fare sesso, a raggiungere un orgasmo definitivo.Non lo so perché. Amo il cazzo in tutte le sue funzioni, però solo da me riesco a provare quelle sensazioni che spengono �la voglia�.Adesso sono distesa sul divano, completamente nuda, gli abiti gettati di lato. Apro le cosce e inizio a carezzarmi. C�&egrave tutto il tempo, posso fare con calma e mi sfioro il corpo come se le dita fossero piume. Le cosce, il loro interno, il ventre. Salgo su fino ai seni, il collo. Mi metto un dito in bocca e lo lecco per bagnarlo e poi lo porto sul capezzolo. Gli giro intorno, lo spingo, lo premo. L�altra mano &egrave sulla pelle ...
    ... del ventre. Ritardo il momento del contatto col mio sesso che già inizia a stillare la sua rugiada.Faccio sempre così, sentendo la pelle incendiarsi man mano che la sfioro. Mi strizzo un capezzolo e un gemito involontario mi esce flebile dalle labbra. Osservo il riflesso parzialmente distinto sul televisore della mia posa oscena. E� il momento: scivolo sul ventre fino al bottoncino, lo tocco appena e una scarica elettrica mi attraversa il corpo. Mi lecco le labbra già riarse e scendo più giù con le dita facendole scivolare sulle labbra della micina che si schiudono come un fiore. Mi metto un dito dentro, poi due, cerco i punti che più piacere mi danno. L�altra mano &egrave ora sul bottoncino, lo carezza circolarmente e mi sento più umida, più calda. E� una marea lenta che sale sotto il tocco sapiente dei miei polpastrelli, e voglio farla durare a lungo.Mi metto di lato, due dita della sinistra sempre dentro di me, l�indice della destra che sale fino alla lingua che lo lecca golosa, alla bocca che lo succhia per un istante prima di lasciarlo andare più giù, dietro, a tentare il buchino più intimo. Lo picchietto delicatamente, muovo il dito circolarmente e quando mi sento pronta spingo piano facendolo entrare. Le due dita davanti si piegano a uncino, mi toccano il punto nascosto e sussulto per il lampo di piacere che mi ha attraversato. Muovo le dita sincronizzandole tra loro, facendo in modo che si cerchino divise solo da una piccola membrana, stimolandomi e facendomi emettere ...
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