Io, mio fratello e la sua ragazza
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Autoerotismo
Etero
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... succhi copiosi che bagnano l�asciugamano che, per fortuna, mi sono ricordata di mettere sul divano.E� quasi il momento: mi rimetto sdraiata sulla schiena, le gambe in alto spalancate oscenamente, la sinistra, ora con tre dita, che si muove avanti e indietro in me, la destra che è andata ancora sul clitoride. Ci sono quasi e gemo continuamente aspettando l�esplosione dei miei sensi.Il rumore della porta che si apre, risate, passi veloci e una biondina dai capelli lunghi entra nel salotto. Sbarro gli occhi vedendola, paralizzata dalla sorpresa. Si sta togliendo la camicetta, vedo i globi dei suoi seni ballonzolare. Ha la testa girata indietro e ride. Quando guarda in avanti si blocca, un braccio ancora nella camicetta. La riconosco: è la ragazza di mio fratello. Lui è due metri dietro di lei, la sta rincorrendo mentre si toglie a sua volta la camicia, quasi va a sbattere contro di lei prima di vedermi e bloccarsi a sua volta.Riprendo coscienza della situazione e afferro i jeans cercando di coprirmi con essi racchiusi tra le mie gambe ora serrate.Muoio di vergogna a essere stata sorpresa così, nella mia intimità più nascosta, e vedo arrossire anche lui.- Ma�� Monia, che stai facendo? �Vorrei rispondere rabbiosa:- Con le cosce spalancate e tre dita nella figa, secondo te che sto facendo? �Non ci riesco, la frustrazione di aver dovuto smettere sta diventando rabbia, ma è ancora maggiore la vergogna. Lo fa per me la sua ragazza, con tono ironico:- ...
... Sta facendo prendere aria alla sua micina, no? �La guardo fissa: non la conosco bene, è da poco che sta insieme a Marco, mio fratello. Ci avrò scambiato cento parole al massimo. So solo che si chiama Ginevra ed ha 19 anni.Mi osserva con occhi divertiti e mi pare, un pizzico di malizia. Parla con voce sfrontata:- Scusaci Monia, pensavamo che non ci fosse nessuno e��. beh, siamo qui per la stessa cosa che stavi facendo tu �- Io�.. mi dispiace�� adesso vado via��� -Mi vergogno sempre più. Comprendo il perché si stavano spogliando: sono tornati a casa per fare sesso pensando di essere soli, togliendosi gli abiti appena entrati, probabilmente per buttarsi sullo stesso divano dove sono io, e hanno trovato me in quella posa, esposta ai loro occhi, senza possibilità di inventarmi una scusa.- Credo che quei jeans siano da lavare �Mi si è avvicinata a un passo, ha finito di togliersi la camicetta. Vedo i suoi grossi seni racchiusi in un reggiseno rosso con inserti in pizzo nero. Ho un completo simile: lo metto quando voglio eccitare il mio ragazzo.Abbasso lo sguardo e vedo ciò che ha visto lei: le gambe dei jeans, a contatto con la mia micina fradicia, si sono bagnati. La macchia è evidente. Ho la testa che mi gira ma quel che mi sconvolge è la sua mano che si appoggia al mio seno lasciato scoperto dalle braccia. Mi stringe piano il capezzolo e una scarica elettrica mi colpisce. Ho i capezzoli sensibilissimi e l�orgasmo mancato mi tiene in una condizione di ...