1. La caduta di Serena - capitolo 8


    Data: 23/03/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife

    ... Serena puntò le mani sulle gambe di lui, per cercare quantomeno di limitare quello che non era un pompino, ma uno scoparle la bocca. Difatti Marco ad ogni affondo le spingeva la testa a fondo, impedendole di deglutire… la saliva colava, mentre lui aumentava la velocità, incurante dei gemiti soffocati di lei…Un minuto dopo, le portò il capo all’indietro e, mentre lei tossiva, le venne sul seno. Stremata, Serena ricadde nuovamente a quattro zampe. Istintivamente, si guardava attorno per cercare qualcosa con cui pulirsi…“Spalmatelo bene su quelle tettone, puttana. Devi sapere di me. Sempre.” Sentenziò Marco.Ai suoi piedi, Serena non potè far altro che eseguire. Serrando le palpebre, si passò una mano sul seno, fino a che non ebbe spalmato tutto il seme dell’uomo su di sé…Nel mentre, si rendeva conto di cosa gli aveva annunciato per il futuro… Le stava rubando nuovi pezzi di vita, un altro giro di vite, un’altra stretta alla gabbia… Lo odiava… lo odiava con tutta sé stessa… specialmente per quello che sentiva dentro… la voglia di scoparsi persino lui, pur di mettere fine a quell’eccitazione che non voleva lasciarla…Sentì le mani di lui sganciarle il collare.“Alzati puttana, e rimettiti gonna e camicetta. Avrai fame immagino, dopo questa lunga giornata….” Le chiese, sorprendendola. Sembrava quasi dolce nel tono di voce.“S-sì, Marco… non mangio da stamattina…” ammise lei.“Bene. Vestiti, puttana.” Ordinò lui.Serena non capiva… Non capiva quella piccola attenzione inaspettata… Fece ...
    ... quanto le era stato detto… la camicetta, prima, senza osare andare oltre il secondo bottone, poi la gonna… mentre considerava quanto si sentisse gonfia e pulsante tra le cosce. Aveva bisogno di venire, aveva bisogno di una doccia, aveva bisogno di stendersi e riposare…Non osava però aprire bocca e chiedere…Quando fu pronta, i due uscirono dalla stanzetta. Qualche cliente, ovvi sguardi verso di lei. Ovvio sorriso di Paola, da dietro il bancone.Marco si avvicinò, seguito da Serena.“Mamma mia Sere, che profumino di buono sento…” disse lei, facendola arrossire violentemente.“Si può sempre fare meglio.” Disse Marco, tranquillo. “Hai preparato il computer?” proseguì, riferendosi al piccolo portatile che aveva immortalato Serena qualche ora prima.“Certo” rispose Paola “non rimane traccia di nulla. Il video integrale l’ho messo al sicuro per noi… Poi l’ho predisposto per la connessione… insomma, è pronto.”Serena ascoltava, senza parole. Stavano allestendo il reale collare che la teneva sottomessa… raccoglievano e catalogavano per bene tutto quello che serviva per tenerla in pugno.“E il cellulare della puttana?” chiese ancora lui.“Sistemato. Hai i due programmini che avevi chiesto… uno la segue passo passo, e possiamo sapere sempre dove si trova, l’altro monitora il suo traffico telefonico, chiamate sms e, ovviamente, il programmino speciale per il gioco… contenta Serena? Possiamo sapere sempre dove sei e con chi parli… non che resterai spesso da sola, comunque.” Concluse la donna, ...
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