1. La caduta di Serena - capitolo 8


    Data: 23/03/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife

    ... guardandola.Serena non capiva più nulla. Non potevano essere arrivati a tanto! E cos’era il gioco??“Ma… cosa state dicendo?? Voi pretendete di avermi a disposizione sempre??” riuscì a non urlare, visto la clientela presente, ma era esterrefatta. Stavano dimostrando un’assoluta determinazione nel volerla come schiava, sempre e ovunque!Marco fece un sorriso disarmante.“In effetti, puttana, è così. Tu mi appartieni. Ma ovviamente, puoi andare fin da subito. Chiaro che appena rifiuti, tuo marito riceverà tutto il materiale, del tuo amichetto di chat, degli altri amici con cui giocavi virtualmente, i commenti che facevi di tuo marito… poi il video dove implori di essere scopata da me… E se non sbaglio, Paola è pronta a riferire di quanti altri ti sei fatta qui…”“Ma… ma non è vero!!” esclamò Serena, disperata.“Beh… credo che poco importeranno le tue parole, dopo quello che il maritino si troverà davanti… ma forse, sarà comprensivo… “Serena si prese il volto tra le mani… poi li guardò… “quello che mi chiedete è pazzesco…”Marco la fissò, duro.“Chiedere? Io non chiedo, ottengo. Questo è quanto. Hai finito adesso, puttana, o vuoi ancora farmi perdere tempo?”Gli occhi di Serena vedevano i panorami futuri… controllata, in modo assoluto, usata a piacimento. Vedeva insomma un inferno, fatta di una ragnatela dov’era stata invischiata… il ragno era Marco, che giocava con lei, con le sue voglie… con la sua vita… Quello che non riusciva a vedere, era una via d’uscita.“Va bene…” ...
    ... sussurrò…“Bene, perché è ora che tu mangi, mia cara puttana. Non sei contenta?” chiese lui.Assecondare. Ubbidire. “S-sì, certo Marco…”“Però, prima di andare, ti manca ancora qualcosa… Paola, preparala.” Stabilì Marco.“Certo, vieni qui, gran signora, dietro al bancone, in piedi.” Le disse sorridendo.Serena eseguì, piena di angoscia. Era semi nascosta ai clienti, ma non aveva la minima idea di quello che la donna voleva ancora farle…“No…” bisbigliò, quando sentì la mano di Paola risalirle da dietro, lungo le cosce… Cercò anche di serrarle, quando la sua aguzzina iniziò a forzarle il taglio per far entrare qualcosa…“Ma ch-che fai… no… nooo!!!” gemeva Serena, mentre Paola spingeva, non vista un oggetto dentro di lei…“Ferma… ferma che ti fa solo bene, gran signora… ecco, entrato!” disse trionfante. In effetti, il piccolo cilindretto di plastica era penetrato in lei facilmente, visto il lago che si portava dentro…“Che… che cosa… diomio… ma che avete fatto?!?!” chiese sconcertata.“E’ un gioco molto simpatico… e… un modo di renderti più veloce nell’ubbidire, puttana.” Le disse Marco, che nel contempo, prese un piccolo telecomando dal bancone, spingendo un tasto.“ohhh!!!” esclamò Serena, piegandosi leggermente sul bancone. L’oggetto che aveva dentro aveva preso a vibrare. Marco sfiorò ancora il telecomando, e la vibrazione cessò.“Ora sei pronta puttana. Prendi con te il cellulare e il portafoglio, ti serviranno.” Disse, e Paola prontamente tese gli oggetti a Serena, che aveva un’espressione ...
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