1. Incontri


    Data: 25/03/2018, Categorie: Etero Autore: Jormungand, Fonte: Annunci69

    1. Lei
    
    […] Il Rasoio di Occam è il nome con cui viene contraddistinto un principio metodologico ritenuto alla base del pensiero scientifico moderno. Nella sua forma più immediata suggerisce l'inutilità di formulare più teorie di quelle che siano strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno: il rasoio di Occam impone di evitare cioè ipotesi aggiuntive, quando quelle iniziali sono sufficienti. Se una teoria funziona è inutile aggiungere una nuova ipotesi […]
    
    “Un altro giorno, un'altra ora, ed un momento, perso nei miei sogni con lo stesso smarrimento, il cielo su Torino sembra ridere al mio fianco. Tu sei come me.”
    
    Quelle parole mi hanno sempre colpita come una cazzo di epifania, ogni volta più chiara delle altre quando si è trattato della nostra storia.
    
    Ti guardo dormire, sei steso su un fianco e mi dai la schiena, con il viso rivolto contro il muro. Avvolto nel piumone riesco solamente a seguire con gli occhi il profilo della tua spalla, grande e forte, e della tua testa.
    
    Il tuo russare è morbido, forse la prima volta da quando ci conosciamo che non sei agitato a causa della mia presenza. Mi lascio cullare dal tuo respiro mentre mi stiracchio sotto le coperte troppo calde, assieme raggiungiamo probabilmente la temperatura di fusione dell'atomo, e noi dovremmo farci studiare al CERN, altroché. Dopo essere passati per un buon strizzacervelli, magari.
    
    Ho i pensieri confusi, dalle canne e il tuo odore che oltre che nel naso si è annidato nel cervello e ...
    ... sembra aver messo radici. Sai di buono, sai di me, sulla tua pelle addormentata. Ma è troppo più forte di me, e lenta mi avvicino senza fare rumore. La tua schiena nuda è calda e morbida, il tuo odore sul collo più intenso, e io non posso fare che perdermici appoggiandoci il naso e inspirando profondamente.
    
    Quasi dovesse raggiungere ogni fibra del mio essere, è il tuo odore che più di tutti mi fa bagnare.
    
    Ti muovi. Mi hai sentita. E lo so perché ti lasci andare in un sospiro e posso vederlo il sorriso sulle tue labbra prima ancora di aprire gli occhi mentre ti appoggio una mano morbida sul fianco.
    
    Posso come vederli i tuoi pensieri farsi strada tra le pieghe dei sogni. “E' qui. E' calda. E' morbida. E' vera. La voglio ancora.”
    
    Mi faccio indietro quel tanto che basta per farti girare verso di me. Ti guardo e non riesco a distogliere lo sguardo da quella barba rossa e spessa, ruvida, la bocca morbida e sottile, la punta del naso. Quando mi soffermo sui tuoi occhi verdi mi ci vuole più di un attimo per capire che anche tu stai guardando dritto verso di me, con gli occhi lucidi e assonati ma assolutamente conscio di quello che vuoi guardare. E quella cosa sono io.
    
    Le tue dita calde inizialmente mi procurano un brivido indecente lungo la spina dorsale. Siamo nudi, e niente e nessuno può venire a dirci di fare diversamente, nascosti dietro 4 mura che oramai ne hanno viste e sentite di tutti i colori, soprattutto dopo stanotte.
    
    Come ho fatto io, distogli lo sguardo ...
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