1. NORA E IL SUO SEGRETO


    Data: 25/03/2018, Categorie: Maturo Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... sulla porta perché non riusciva ad emettere nemmeno un lamento.3Circa mezz’ora dopo, puntuale come sempre, rientrò il marito.Poggiata la borsa sulla vecchia scrivania dello studiolo, si lavò le mani, si cambiò e come al solito, si sedette al tavolo della cucina.- Non ho avuto tempo, oggi – disse Nora, fredda – Sto scaldando le linguine e vi ci metto sopra un po’ di pesto. –L’uomo capì che non era giornata, ma ormai ... non ci faceva più neppure troppo caso. Sapeva che, se mangiava ancora bene, lo doveva alla fortuna di avere Marco, il figlio grande, ancora in casa.Si incollò al televisore senza lamentarsi.Marco, invece, arrivò molto più tardi del solito e Nora gli servì la pasta, che aveva coperto, per non farla freddare, mentre suo padre aveva appena terminato la frutta.- Volevo aspettarti ... – disse il padre – ma poi. Sono passate le due! –- Come mai così tardi? – chiese Nora, più per distrarsi dal suo torpore che per vera curiosità.- Un casino ... – disse il ragazzo – mi sono trovato in mezzo a un bordello ... proprio qui sotto. Cazzo! –- Ma ch’è stato? – disse il padre, facendosi più attento e anche Nora si riscosse.Il giovane, visibilmente turbato, si lavò le mani sotto il rubinetto del lavello, come se stesse raccogliendo le idee.- E’ successo qualcosa? – chiese la madre.- Ma no ... niente a me, però ... – si vedeva chiaramente che Riccardo era veramente scosso.Sedette, ma senza mangiare.I genitori pendevano dalle sue labbra.- Ma niente ... però, incredibile. – ...
    ... iniziò, per sfogarsi – io ero qui già all’una, forse anche prima di te, papà.Ma mentre scendevo dalla moto mi è praticamente venuto addosso uno ... un vecchio, insomma non tanto vecchio ... un uomo. -- Hai avuto un incidente? – chiese Nora, ormai apprensiva, riguardo le sorti del figlio.- Ma no, mamma – disse Riccardo – L’uomo non era in macchina, era a piedi, mi si è quasi buttato addosso ... dice: “Per piacere portami via ...” Io sono trasalito, a vedermelo così vicino, ero sorpreso ... confuso.“Portami lontano da qui, per pietà ... Ti pago, ma allontaniamoci da qui, sto male!” “Vi chiamo l’ambulanza?” gli ho detto. E lui dice di no, insiste: “Portami via, portami via ... ti pago”.“Ma dove?” gli dico, sempre più confuso ... anche perché si vedeva che stava tanto male, aveva il braccio tirato ... e tutto qui – s’indicò con la mano l’occhio e la guancia sinistra – livido, quasi bluastro ... insomma i sintomi di un infarto, ma di quelli fulminanti.Avrei voluto dire di no, ma lui me lo chiedeva per pietà ... “Portami via ... per pietà, lei non mi deve vedere, così!” Boh? Non mi mollava, però, allora ho preso la moto di nuovo e lui è riuscito a salirci, non so come.Gli ho detto che non avevo il casco ... ma a fatto cenno di andare. –- Ma tu guarda che casino – disse il padre – così si passano i guai! –- Allora l’ho portato al Santa Croce, che dovevo fare? La ci sta il pronto soccorso.L’ho fatto sedere sul marciapiedi, perché non si reggeva più ... chiaramente non c’era un cazzo di ...
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